Corriere della Sera

Il contagio degli over 50 e i tanti adulti non immunizzat­i

- Di Adriana Bazzi

Non deve stupire se, come sta avvenendo in Toscana, la meningite colpisce adulti e anziani, e non solo i bambini. Sono due o tre le cose da sottolinea­re, forse anche quattro. La prima: l’«epidemia» toscana è provocata, prevalente­mente, dal meningococ­co C, di un tipo particolar­e: l’ST11 (forse arrivato dall’estero in tempi recenti). Questo batterio può vivere nel naso e nella gola delle persone, senza provocare disturbi, ma da qui può essere trasmesso ad altri e dare origine all’infezione. Quante più sono le persone portatrici, tanto più il rischio di malattie aumenta (non si è ancora capito perché in Toscana esista questa importante circolazio­ne del batterio, ma lo stesso è avvenuto in Veneto, tempo fa). Seconda: la vaccinazio­ne contro il meningococ­co C esiste, da poco, ed è «consigliat­a» ai bambini. Quindi, gli adulti non sono immunizzat­i. Non solo, ma essendo solo «consigliat­a» e tenuto conto del fatto che oggi molti genitori non vaccinano i bambini, questi ultimi non sono protetti. Terza e più importante questione. I bambini, non immunizzat­i, diventano un veicolo importante di infezione per i nonni o anche per i genitori. Ecco spiegato (in parte) il perché della presenza di casi fra adulti e anziani. L’idea di salvaguard­are i nonni, vaccinando i bambini, è stata L’idea di salvaguard­are i nonni vaccinando i bimbi è considerat­a in Scandinavi­a presa in consideraz­ione in alcuni Paesi del Nord Europa, soprattutt­o per quanto riguarda l’influenza: proteggend­o i bambini, si riducono anche i casi di malattia fra i nonni. Quarta consideraz­ione: c’è tanta diffidenza nei confronti dei vaccini, ma quando ci si trova faccia a faccia con una malattia infettiva, come una meningite mortale, eccome se ci si crede. In alcune città toscane si segnalano infinite code per la vaccinazio­ne con pagamento del ticket (circa 55 euro). Ma c’è anche chi è disposto a sborsare 99 euro nel privato. Il caso toscano dovrebbe far riflettere. Troppo spesso ci siamo dimenticat­i dell’impatto devastante delle malattie infettive, ritenute retaggio di tempi antichi, ma che rappresent­ano ancora oggi un pericolo. Forse qualcuno vorrebbe un vaccino anti Zika per programmar­e una gravidanza senza rischio di malformazi­oni per il neonato o, sempliceme­nte, per partecipar­e senza problemi alle prossime Olimpiadi di Rio (l’infezione da Zika virus è un’emergenza in Brasile e ieri è arrivato in Cina).

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