Direttiva mutui, le case dei morosi alle banche Scoppia la polemica
Lo scippo della casa. Una norma a favore dei risparmiatori. La discussione in Commissione Finanze non è ancora iniziata, ma già infuria la polemica sul decreto che recepisce la direttiva Ue sui mutui. Oggetto del contendere è la possibilità di convenire nei contratti l’estinzione del debito, in caso di mancato pagamento delle rate, con «la restituzione o il trasferimento del bene immobile o dei proventi della sua vendita». Se non si paga, dunque, si può chiudere tutto vendendo in proprio la casa o trasferendone la proprietà alla banca, «fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza». L’opposizione è pronta a dar battaglia sostenendo che si tratti di un favore alle banche, che non devono più passare dal Tribunale per l’escussione della garanzia ipotecaria. Il Pd invece difende il nuovo meccanismo, «che è più vantaggioso per il debitore» dice Marco Causi. Con la vendita diretta, spiega, si spuntano generalmente prezzi più alti che con un’asta. E il valore dell’immobile è stabilito da una perizia indipendente, che garantisce il debitore sul valore al quale l’immobile potrebbe essere acquisito direttamente dalle banche. Che hanno un atteggiamento neutro sulla nuova norma. Da una parte le agevola, perché accorcia i tempi del recupero del credito, dall’altra le appesantisce, se non altro perché gli immobili acquistati comportano tasse da pagare e pesano sui bilanci di vigilanza. Tra le novità della direttiva c’è anche il nuovo diritto di recesso. Sette giorni di tempo per una riflessione sulle condizioni proposte, che restano ferme, e la comparazione con altre offerte.