Sciare come Ghedina: quando l’hi-tech incontra la neve Lo zaino-airbag, la maglia anti sudore, gli sci a triplo raggio di curvatura: in pista tecnologie all’avanguardia
Uno sci che ti tiene incollato al terreno. Un tessuto capace di trasformare il sudore in energia. Un airbag anti valanga che si gonfia in un battito di ciglia. Se prosegue, costante e generalizzato, il calo di fatturati e margini nel comparto degli sport invernali (un recente studio Gfk parla di un -50% in trent’anni), la risposta dei top player del settore sembra essere quella di voler alzare l’asticella della competitività, investendo nella ricerca di nuovi materiali e nello sviluppo di tecnologie innovative per tentare di portare l’uomo (cioè il consumatore) sempre più vicino alla montagna.
Per la verità, il mondo delle competizioni professionistiche non è che stia dando una grande mano. Anzi. Le regole stringenti dello sci alpino in fatto di dimensioni e raggi di curvatura ( semplicemente proibitivi per lo sciatore della domenica) hanno portato a un divario incolmabile fra atleti e appassionati, tanto che i costruttori da anni sono costretti a fare il doppio turno: costruire sci da gara sempre più veloci con la destra e pensare ad attrezzature comode e divertenti per i turisti della neve con la sinistra. Tentare una sintesi sembra sempre più complesso. Ci ha provato Fischer, che la prossima stagione proporrà la nuova linea The Curve: materiali del tutto simili a quelli utilizzati in Coppa del mondo — a cominciare dalla griglia in carbonio per stabilizzare le torsioni — uniti però a un inedito triplo raggio in punta, in centro e in coda che permette più precisione nell’impostazione della curva e promette linee alla Kristian Ghedina.
Altra pista da seguire è quella dei materiali funzionali a più stretto contatto con la pelle. Interessante la vena hi-tech di X-Bionic, azienda svizzera che ha messo a punto una maglia capace di sfruttare il sudore per restituire energia all’organismo. Il segreto è una membrana brevettata capace di trasportare all’esterno il sudore in eccesso lasciando sulla pelle una sottile pellicola di umidità necessaria a raffreddare il corpo.
Infine la sicurezza. Che, specialmente nei fuoripista, ha un unico metro di paragone: lo zaino-airbag. In questo caso la tecnologia è matura, ma i produttori sono in competizione per migliorarne la portabilità e accelerarne la reattività (fattore decisivo quando ci si trova in una situazione di pericolo). Da record il nuovo Ferrino Safe 30 che sarà sul mercato per la prossima stagione: 1,2 chilogrammi di peso e tre secondi per aprire e gonfiare completamente l’airbag garantendo il galleggiamento al di fuori del manto nevoso.