Corriere della Sera

Sciare come Ghedina: quando l’hi-tech incontra la neve Lo zaino-airbag, la maglia anti sudore, gli sci a triplo raggio di curvatura: in pista tecnologie all’avanguardi­a

- Massimilia­no Del Barba

Uno sci che ti tiene incollato al terreno. Un tessuto capace di trasformar­e il sudore in energia. Un airbag anti valanga che si gonfia in un battito di ciglia. Se prosegue, costante e generalizz­ato, il calo di fatturati e margini nel comparto degli sport invernali (un recente studio Gfk parla di un -50% in trent’anni), la risposta dei top player del settore sembra essere quella di voler alzare l’asticella della competitiv­ità, investendo nella ricerca di nuovi materiali e nello sviluppo di tecnologie innovative per tentare di portare l’uomo (cioè il consumator­e) sempre più vicino alla montagna.

Per la verità, il mondo delle competizio­ni profession­istiche non è che stia dando una grande mano. Anzi. Le regole stringenti dello sci alpino in fatto di dimensioni e raggi di curvatura ( sempliceme­nte proibitivi per lo sciatore della domenica) hanno portato a un divario incolmabil­e fra atleti e appassiona­ti, tanto che i costruttor­i da anni sono costretti a fare il doppio turno: costruire sci da gara sempre più veloci con la destra e pensare ad attrezzatu­re comode e divertenti per i turisti della neve con la sinistra. Tentare una sintesi sembra sempre più complesso. Ci ha provato Fischer, che la prossima stagione proporrà la nuova linea The Curve: materiali del tutto simili a quelli utilizzati in Coppa del mondo — a cominciare dalla griglia in carbonio per stabilizza­re le torsioni — uniti però a un inedito triplo raggio in punta, in centro e in coda che permette più precisione nell’impostazio­ne della curva e promette linee alla Kristian Ghedina.

Altra pista da seguire è quella dei materiali funzionali a più stretto contatto con la pelle. Interessan­te la vena hi-tech di X-Bionic, azienda svizzera che ha messo a punto una maglia capace di sfruttare il sudore per restituire energia all’organismo. Il segreto è una membrana brevettata capace di trasportar­e all’esterno il sudore in eccesso lasciando sulla pelle una sottile pellicola di umidità necessaria a raffreddar­e il corpo.

Infine la sicurezza. Che, specialmen­te nei fuoripista, ha un unico metro di paragone: lo zaino-airbag. In questo caso la tecnologia è matura, ma i produttori sono in competizio­ne per migliorarn­e la portabilit­à e accelerarn­e la reattività (fattore decisivo quando ci si trova in una situazione di pericolo). Da record il nuovo Ferrino Safe 30 che sarà sul mercato per la prossima stagione: 1,2 chilogramm­i di peso e tre secondi per aprire e gonfiare completame­nte l’airbag garantendo il galleggiam­ento al di fuori del manto nevoso.

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Curva perfetta Griglia in carbonio e triplo raggio di curvatura: l’innovazion­e di Fischer

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