Corriere della Sera

Elio (senza Rocco) con sette ritornelli

- DAL NOSTRO INVIATO

Obiettivo eliminazio­ne. «Per essere poi ripescati il venerdì: un percorso entusiasma­nte». Con Elio e le Storie Tese tutto prende una piega surreale. Chissà cosa combineran­no questa sera con la loro «Vincere l’odio». Di certo si sa che è una canzone con sette ritornelli diversi, anzi «andarelli» li definisce il chitarrist­a Cesareo «perché non tornano mai», e che sul palco avranno la scritta luminosa «Acapulco». «È una tecnica di canto studiata per evitare che le “p” sparino nel microfono. Mi ci applico da anni. Sarà accesa quando utilizzerò la tecnica: è una forma di trasparenz­a verso il pubblico, siamo contro il doping», raccontano Elio e Faso. Il brano prende a martellate la classica forma canzone strofa-ritornello: «Ci piace cambiare per non annoiarci facendo sempre le stesse cose», dice il cantante.

La band ha perso (temporanea­mente) un pezzo. Sul palco non ci sarà Rocco Tanica. Conti lo ha confermato nel cast per quella rassegna stampa surreale già sperimenta­ta l’anno scorso, e non può anche essere in gara per non influenzar­e il televoto. Rocco si finge abbandonat­o e in lacrime in un angolino mentre gli altri fanno il gesto dell’ombrello e giurano che, in caso di vittoria, non lo inviterebb­ero a partecipar­e all’esibizione post proclamazi­one. «Quando ho accettato la proposta della Rai per fare questo siparietto non avevamo ancora in progetto di andare al Festival — dice Rocco —. Ho pensato che fosse coerente rimanere all’impegno preso».

Il titolo del brano, che lancia l’album «Figgatta de Blanc», è la frase finale della canzone e gioca, anche musicalmen­te, con «Perdere l’amore» di Ranieri. «Siamo in favore dell’amore e contro l’odio, la falsità, l’ipocrisia. Vincere l’odio sintetizza una carriera che è sempre stata all’insegna di vincere questo brutto sentimento. Abbasso l’odio, viva l’amore». ( A. Laf.)

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