Corriere della Sera

Premier ricca ma avida la Kop dà il via alla rivolta

«Non siamo clienti da spremere», e Klopp sta con i tifosi

- Guido De Carolis

I grandi imperi le sconfitte le archiviano, ma non le dimentican­o. Nel 1900 le truppe britannich­e vennero massacrate in Sudafrica dall’esercito degli Stati boeri sulla collina di Spion Kop. Da quella disfatta, e dalla cronaca sportiva del Liverpool Echo del 1906, nasce il nome Kop, il settore dove un tempo sedevano i tifosi, poi gli hooligans, oggi i «clienti». Kop nella traduzione è il «punto di osservazio­ne privilegia­to». E si chiama Spion Kop 1906 pure il gruppo di tifosi dei Reds che guida la battaglia contro il caro-biglietti imposto dal Fenaway Sports Group, la proprietà americana del Liverpool. Da mesi va avanti una guerra contro i prezzi sempre più esorbitant­i. Sabato si è vista una protesta diversa. Al minuto 77 di Liverpool-Sunderland, circa 10 mila tifosi della Kop si sono alzati e se ne sono andati al coro di «Avidi bastardi, quando è troppo e troppo», con tanto di striscione. «Enough is enough» sono le 77 sterline (100 euro) che i tifosi dei Reds dovranno pagare (come minimo) l’anno prossimo per un biglietto di tribuna.

Al fianco dei supporter s’è schierato il tecnico tedesco Jurgen Klopp: «C’è bisogno di riflettere e di affrontare la situazione, il direttore del club Ian Ayre ha iniziato a parlarne». Per ora i discorsi non rassicuran­o. «Vorremmo fare di più e che i biglietti costassero meno, non possiamo » , ha spiegato. Duri gli Spion Kop 1906: «Non siamo più tifosi, ma clienti da spremere».

Non basta ai club di Premier il nuovo contratto da 10,7 miliardi di euro che riceverann­o dalle tv nei prossimi tre anni. Il caro-biglietti impazza e la protesta dilaga. Se ne sono lamentati quelli del Bayern Monaco arrivati a Londra per la Champions con l’Arsenal, costo del ticket 90 euro ma «Senza i tifosi il calcio non vale un penny».

In Inghilterr­a il prezzo medio di un biglietto è di 74 euro, in Spagna 70, in Italia 69, in Germania 31 e forse non a caso lì c’è il Borussia Dortmund, il club più seguito d’Europa con una media di 83.144 spettatori. La protesta Sabato scorso circa 10 mila tifosi del Liverpool al 77 minuto della partita con il Sunderland hanno abbandonat­o lo stadio per protesta contro il prezzo di 77 sterline per un biglietto (Epa)

E pure loro però non sono felici, perché ieri nella partita di Coppa di Germania a Stoccarda i tifosi del Borussia hanno interrotto il match con una pioggia di palline da beachtenni­s lanciate per protestare contro il caro biglietti.

La squadra italiana con la media spettatori più alta è l’Inter con 46.888, ma è al 15° posto nella classifica europea.

Con gli abbonament­i annuali va peggio. Il più economico a Liverpool parte da 921 euro (l’anno prossimo 1.300). I risultati della squadra non giustifica­no la differenza con il Barcellona (102 euro) e il Bayer Monaco (135). In Premier nonostante il salasso gli stadi sono pieni al 96%, anche in Italia i prezzi sono elevati ma come rilevato dal presidente della Figc Carlo Tavecchio «è una pena vedere stadi vuoti, con 10 mila persone in impianti da 70 mila». L’Inter apre tutto San Siro appena due volte l’anno, contro Milan e Juve. Sul bilancio dei club italiani la voce «incassi da stadio» vale l’8%, e il riempiment­o è del 58%. Una battaglia persa.

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