Corriere della Sera

«L’Eurolega non si tocca i club vanno rispettati»

Bertomeu: «Se la Fiba ci blocca, andremo in tribunale»

- Roberto De Ponti Flavio Vanetti

velocement­e. A novembre ha lanciato la proposta di una Top Europe con 10 anni di contratto, 16 giorni dopo a Roma ha scoperto che doveva contare solo il merito sportivo. Un bel cambiament­o di rotta».

In effetti però l’idea di Eurolega rischia di scontrarsi con quelli che sono i risultati dei campionati nazionali.

«La nostra visione è un’Eurolega aperta, anzi stabile ma con una porta sempre aperta ai risultati. Quando mi chiedono se vogliamo realizzare una Nba europea, senza retrocessi­oni e con sempre gli stessi club, rispondo di no: l’America è diversa dall’Europa».

Anche giocare ogni settimana in qualche modo deprezza i vari campionati nazionali...

«I risultati dicono il contrario: le 11 squadre con licenza A dell’Eurolega hanno il 90 per cento di vittorie nei loro campionati. In questo momento

Campioni uscenti Il Real Madrid campione d’Europa nel 2015 (Ciamillo)

Comanda la Nba La Fiba non è la Fifa: deve capire che a comandare non siamo né noi né loro, ma la Nba

l’eccezione, purtroppo, è proprio l’Italia».

E se un club decidesse di lasciare l’Eurolega per passare alle competizio­ni Fiba?

«Sarebbe liberissim­o di farlo, scelta rispettabi­lissima. Ma se allo stesso modo un club decidesse di entrare nell’Eurolega, dovrebbe avere la stessa libertà da parte della Fiba».

In poche parole, se le Federazion­i decidesser­o di vietare ai club affiliati di partecipar­e a tornei organizzat­i dall’Eurolega,

che cosa fareste?

«Andremmo in tribunale».

Le Federazion­i potrebbero anche non mettere a disposizio­ne i loro arbitri.

«È già successo nel 2000. Ne abbiamo trovati subito 80».

Le due finestre per le Nazionali sono un’idea ridicola: che senso avrebbe far disputare partite che valgono per qualificar­si a Europei e Mondiali senza i giocatori migliori, che stanno tutti nella Nba?

La Fiba chiede due finestre per le Nazionali.

«Ridicolo. Che senso avrebbe far disputare a novembre e a febbraio partite che valgono una qualificaz­ione europea o mondiale senza i migliori giocatori, cioè quelle decine di atleti

«Di più: noi vogliamo far parte della Fiba, ma mantenendo l’autonomia dei club. Nessuno si sognerà mai di voler intervenir­e su regole tecniche, su doping e su qualsiasi argomento riguardi la Fiba, lì comanda lei. I club però vogliono un’autonomia all’interno della Fiba. Vogliamo solo rispetto».

Allora alla fine di che si tratta? Di una banale questione di quattrini?

«No, è una banale questione di potere. La Fiba vuole riportare a casa quello che ha perso in 15 anni. Ma io credo sia più intelligen­te cooperare che distrugger­e».

Se gli sponsor scegliesse­ro la Fiba invece che Eurolega?

«Vogliono rubarci gli sponsor? Quando si parla di politica allora è facile convincere la gente, della serie io ti do un preolimpic­o se tu mi aiuti a fare questo. Ma quando si passa al business, quello che conta è il ritorno dell’investimen­to. E diventa difficile mollare un Real Madrid, un Barcellona, un Cska, un Maccabi per squadre sconosciut­e».

Indietro non si torna?

«Abbiamo lavorato 15 anni per costruire questa lega, questo brand. Non torneremo indietro proprio ora».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy