«L’Eurolega non si tocca i club vanno rispettati»
Bertomeu: «Se la Fiba ci blocca, andremo in tribunale»
velocemente. A novembre ha lanciato la proposta di una Top Europe con 10 anni di contratto, 16 giorni dopo a Roma ha scoperto che doveva contare solo il merito sportivo. Un bel cambiamento di rotta».
In effetti però l’idea di Eurolega rischia di scontrarsi con quelli che sono i risultati dei campionati nazionali.
«La nostra visione è un’Eurolega aperta, anzi stabile ma con una porta sempre aperta ai risultati. Quando mi chiedono se vogliamo realizzare una Nba europea, senza retrocessioni e con sempre gli stessi club, rispondo di no: l’America è diversa dall’Europa».
Anche giocare ogni settimana in qualche modo deprezza i vari campionati nazionali...
«I risultati dicono il contrario: le 11 squadre con licenza A dell’Eurolega hanno il 90 per cento di vittorie nei loro campionati. In questo momento
Campioni uscenti Il Real Madrid campione d’Europa nel 2015 (Ciamillo)
Comanda la Nba La Fiba non è la Fifa: deve capire che a comandare non siamo né noi né loro, ma la Nba
l’eccezione, purtroppo, è proprio l’Italia».
E se un club decidesse di lasciare l’Eurolega per passare alle competizioni Fiba?
«Sarebbe liberissimo di farlo, scelta rispettabilissima. Ma se allo stesso modo un club decidesse di entrare nell’Eurolega, dovrebbe avere la stessa libertà da parte della Fiba».
In poche parole, se le Federazioni decidessero di vietare ai club affiliati di partecipare a tornei organizzati dall’Eurolega,
che cosa fareste?
«Andremmo in tribunale».
Le Federazioni potrebbero anche non mettere a disposizione i loro arbitri.
«È già successo nel 2000. Ne abbiamo trovati subito 80».
Le due finestre per le Nazionali sono un’idea ridicola: che senso avrebbe far disputare partite che valgono per qualificarsi a Europei e Mondiali senza i giocatori migliori, che stanno tutti nella Nba?
La Fiba chiede due finestre per le Nazionali.
«Ridicolo. Che senso avrebbe far disputare a novembre e a febbraio partite che valgono una qualificazione europea o mondiale senza i migliori giocatori, cioè quelle decine di atleti
«Di più: noi vogliamo far parte della Fiba, ma mantenendo l’autonomia dei club. Nessuno si sognerà mai di voler intervenire su regole tecniche, su doping e su qualsiasi argomento riguardi la Fiba, lì comanda lei. I club però vogliono un’autonomia all’interno della Fiba. Vogliamo solo rispetto».
Allora alla fine di che si tratta? Di una banale questione di quattrini?
«No, è una banale questione di potere. La Fiba vuole riportare a casa quello che ha perso in 15 anni. Ma io credo sia più intelligente cooperare che distruggere».
Se gli sponsor scegliessero la Fiba invece che Eurolega?
«Vogliono rubarci gli sponsor? Quando si parla di politica allora è facile convincere la gente, della serie io ti do un preolimpico se tu mi aiuti a fare questo. Ma quando si passa al business, quello che conta è il ritorno dell’investimento. E diventa difficile mollare un Real Madrid, un Barcellona, un Cska, un Maccabi per squadre sconosciute».
Indietro non si torna?
«Abbiamo lavorato 15 anni per costruire questa lega, questo brand. Non torneremo indietro proprio ora».