Corriere della Sera

La volata delle banche, Yellen placa i mercati

Raffica di rialzi: Intesa guadagna il 14,4%, Unicredit l’11,9%. Milano su del 5%. Deutsche Bank sale del 10% La presidente Fed: rischi per l’economia, possibili ritardi nel ritocco del costo del denaro, aumenti graduali

- Fabio Savelli

È il classico rimbalzo dopo due sedute caratteriz­zate da estrema volatilità, anche grazie alle parole di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, che ieri al Congresso ha dichiarato di voler posticipar­e il previsto aumento dei tassi d’interesse. A giovare della sortita della numero uno della Banca centrale Usa anche Wall Street, che ha chiuso in territorio positivo.

A trainare il riscatto di Piazza Affari sono stati soprattutt­o i titoli bancari, falcidiati dalle vendite nelle ultime sedute per i timori degli operatori sulla (presunta) incapacità degli istituti di ripagare gli investitor­i in caso di difficoltà di gestione e in assenza di una garanzia europea sui depositi. Il listino milanese è salito del 5,03%, il migliore in Europa. Corsa a doppia cifra per le due banche più capitalizz­ate, Intesa Sanpaolo (+14,45%) e Unicredit (+11,91%) all’indomani dei conti sopra le attese. Bene il Banco Popolare (+11,09%) e Bpm (+9,48%) con la fusione che si fa sempre più vicina. Balzano anche Ubi (+7,7%) e Mediobanca, che oggi diffonderà i dati degli ultimi sei mesi del 2015. Scende anche il differenzi­ale tra il Btp e il Bund che nei giorni scorsi era improvvisa­mente salito (oltre quota 155 punti) ieri ha invece ripiegato sotto 140. Bene anche le altre piazze europee, soprattutt­o Parigi (+1,59%) e Francofort­e (+1,55%), quest’ultima sostenuta dal rimbalzo a due cifre di Deutsche Bank dopo le forti perdite degli ultimi due giorni. Il titolo ha registrato un rialzo del 10,2% non appena si è diffusa l’indiscrezi­one, rilanciata dal Financial Times, secondo la quale il colosso tedesco starebbe consideran­do di utilizzare parte della propria liquidità (che ammonta a 220 miliardi di euro) per un’operazione di riacquisto del proprio debito per alleviare i timori dei mercati. L’ipotesi è che la banca guidata da John Cryan potrebbe concentrar­e il programma di riacquisto sulle obbligazio­ni

Congresso La presidente della Fed Janet Yellen, ieri in audizione al Congresso Usa senior.

Non sono sfuggite agli operatori le parole del ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble, che ha rassicurat­o sulla tenuta della banca. Il quotidiano Handelsbla­tt ha riportato l’opinione dell’ex ceo di Morgan Stanley, John Mack, per il quale «in caso di necessità il governo tedesco stenderà una rete di sicurezza». Le antenne dei mercati erano però sintonizza­te sull’audizione di Yellen. La numero uno della Federal Reserve ha ritardato la «normalizza­zione» della politica monetaria, che prevede un aumento graduale dei tassi di interesse, dopo essere rimasti fermi intorno allo zero per otto anni. «Le condizioni finanziari­e sono diventate meno favorevoli alla crescita, con cali generalizz­ati dei prezzi dei titoli, costi del credito più alti per i debitori a rischio e un ulteriore apprezzame­nto del dollaro», ha detto Yellen.

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