Corriere della Sera

Leonard la boccia: «Politica senza anima Si dice femminista ma è solo per calcolo»

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A 27 anni Sarah Leonard è la rappresent­azione perfetta della nuova intellettu­ale newyorkese: vive a Brooklyn, scrive saggi su politica e femminismo per due delle pubblicazi­oni più interessan­ti del momento, The New Inquiry e Dissent Magazine (nonché per l’antica rivista di sinistra The Nation). Ha fatto parte del movimento di protesta Occupy Wall Street, ama bere birra artigianal­e nel Verso Loft di D.u.m.b.o., e ha appena pubblicato con Bhaskar Sunkara, direttore di Jacobin, altra rivista cult dei millennial, un libro-manifesto della sua generazion­e The Future We Want. Il suo prossimo presidente è Bernie Sanders.

Come mai le giovani donne stentano a identifica­rsi con Hillary Clinton?

del palazzo. La maggior parte delle donne vive lì, facendo debiti per pagare l’università, decine di lavori, senza poter stare a casa con un figlio appena nato. Non parla a loro Hillary Clinton».

Negli ultimi giorni è nato uno scontro tra le supporter e le oppositric­i della candidata alle primarie democratic­he. Lei come si pone rispetto all’apparente dualismo?

«Le sue sostenitri­ci vedono la forza di chi è riuscita — nonostante le vicende personali, le critiche, il sessismo — a superare le avversità e a farcela, sempre. Capisco la connession­e emotiva che può scattare nelle donne, magari di un’altra generazion­e, che hanno subito la cultura maschile. Allo stesso modo comprendo l’attrice e regista Lena Dunham, sua giovane supporter: con tutte le critiche che ha ricevuto negli anni, è normale che veda nel percorso Disuguagli­anze Parla alle ricche. Come mi ha detto una sindacalis­ta: vorrei avere una donna presidente, ma non posso permetterm­i Clinton

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