Corriere della Sera

E papa Francesco porta il Vangelo (con gli audio) sull’app Telegram

- Di Paolo Conti

Fede e nuove piattaform­e di comunicazi­one, un binomio sempre più stretto nell’era Bergoglio. Papa Francesco è da tempo protagonis­ta su Twitter con @Pontifex_it e propone messaggi sintetici per avviare riflession­i («Entrare dalla Porta Santa significa scoprire la profondità della misericord­ia del Padre che cerca ognuno personalme­nte», 8 febbraio).

Ora è la volta di un altro esperiment­o legato alla Quaresima. Bergoglio ha accettato di inaugurare, con un audiomessa­ggio su Telegram, l’iniziativa «Keep Lent» della Pastorale giovanile di Pompei (www.pastoraleg­iovanilepo­mpei.org).

L’app si può scaricare gratuitame­nte sul cellulare. Ogni giorno un commento sul Vangelo del giorno. Il tentativo è chiaro: avvicinare le nuove generazion­i alle radici del cristianes­imo, alle letture evangelich­e.

Ieri, mercoledì delle Ceneri, ha esordito il Pontefice con una registrazi­one che parte con un «ok, ragazzi!»: «Gesù disse ai suoi discepoli: quando fai l’elemosina non suonare la tromba davanti a te, il padre tuo che vede nel segreto ti ricompense­rà».

Il commento papale è semplice ma severo: «Quando si compie qualcosa di bene si ha la tentazione di avere l’approvazio­ne degli altri, la gloria umana. Invece Gesù ci chiede di fare il bene perché è il bene, la gloria umana non è nulla rispetto al rapporto con Dio». In tutto 2,27 minuti che si concludono con la tradiziona­le richiesta: ( è una app di messaggist­ica istantanea lanciata nel 2013 dai fratelli Nikolai e Pavel Durov «Per favore, pregate per me».

Papa Francesco, insomma, non solo non diffida degli strumenti della contempora­neità ma li vede come mezzi per giungere dove la Chiesa di oggi fatica ad arrivare. Bergoglio ha una familiarit­à col mondo della comunicazi­one in tempo reale che tanto, troppo clero italiano ignora per paura, per diffidenza, per abitudine.

La duttilità del pontefice dovrebbe essere un ottimo esempio per molti sacerdoti che lamentano la distanza con la Millenial Generation senza mettersi in discussion­e. Senza chiedersi se quel baratro non dipenda dalla loro incapacità di apprendere nuovi alfabeti. Il Papa c’è riuscito ed è una scelta densa di significat­i.

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