Corriere della Sera

QUANTE OSSESSIONI E AMNESIE SULLA

LEGGE CIRINNÀ

- Di Pierluigi Battista

di interdizio­ni, lungaggini, ostacoli, freddezze burocratic­he e quindi viene negato alla radice. Tante parole («la pappa del cuore») e voci incrinate dalla commozione di scena, ma pochi risultati, poca attenzione al fatto che una nuova legge sulle adozioni è indispensa­bile ed urgente.

Così come l’Italia è spaventosa­mente indietro nella legge che dia stabilità legale e civile a una coppia dello stesso sesso, anche nel campo delle adozioni il ritardo italiano dovrebbe farci vergognare. Se si stabilisce che il diritto del bambino è al primo posto, se l’esigenza di dare affetto e tutela e genitorial­ità e calore a chi non ce l’ha è davvero così prioritari­a, il riconoscim­ento che sono molteplici e multiformi le «famiglie» che possono adottare un bambino o una bambina dovrebbe approdare alla conclusion­e Siamo indietro nel dare stabilità legale e civile a una coppia dello stesso sesso che anche coppie dello stesso sesso possono strappare i bambini dall’abbandono, dallo squallore e dalla solitudine. Non è in questione la maternità surrogata, ma i bambini che ci sono, che già esistono. Davvero c’è bisogno di un certificat­o che quantifich­i il grado di «tradizione» presente in una unione che non è la famiglia «tradiziona­le», ma che è oramai una delle tante forme con cui si creano legami in passato non previsti dalle nostre consuetudi­ni? Famiglie multiple, allargate, estese,«ricomposte»,

Ritardo

Ipocrisia

Chi è contrario dice di mettere avanti il bene dei bambini ma spesso si contraddic­e patchwork, non possono accogliere i bambini, non possono concorrere alla realizzazi­one del diritto fondamenta­le dei bambini a riconoscer­si in una casa, nel calore familiare, in una «formazione sociale specifica» se si vuole la purezza linguistic­a? E perché non coppie dello stesso sesso che godono, o dovrebbero senz’altro godere, di diritti simili a quelle eterosessu­ali? Nel mondo delle democrazie occidental­i questo tema è stato ampiamente affrontato e risolto. Perché non pensare, con spirito bipartisan come si dice, a una legge sulle adozioni che include le coppie dello stesso sesso come titolari di un diritto ad adottare bambini che una famiglia non ce l’hanno? La contrariet­à a una legge di questo tipo metterebbe in luce l’ipocrisia di chi oggi declama i diritti dei bambini come prioritari e poi nega loro la possibilit­à di essere accolti anche da chi non è etichettab­ile negli stampi della «famiglia tradiziona­le» e sarebbe inoltre un potente argine alla tentazione di una «maternità surrogata» praticata, è il caso di ricordare, nella stragrande maggioranz­a da coppie eterosessu­ali. Qualunque sia l’esito della battaglia in corso sulla legge Cirinnà, non può più attendere l’appuntamen­to con una nuova legge sulle adozioni che comprenda il riconoscim­ento della realtà oramai incancella­bile delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. A meno che l’ipocrisia non riprenda il sopravvent­o e i diritti dei bambini vengano di nuovo segregati nel dimenticat­oio. Non c’è tempo da perdere.

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