Corriere della Sera

La birra Peroni piace a Tokyo Asahi offre 2,5 miliardi

Prima intesa con i venditori Ab InBev. Sul piatto anche Grolsch

- Isidoro Trovato

Come in un domino globale di birre. La Peroni a un passo dal diventare giapponese. Il gruppo nipponico Asahi pare aver raggiunto nella notte un accordo con il gruppo Ab InBev per acquisire il brand Peroni e quello olandese Grolsch per circa 2,9 miliardi di dollari (vale a dire 2,55 miliardi di euro) sbaraglian­do la concorrenz­a di altri player internazio­nali che si erano interessat­i al noto marchio italiano.

La vicenda però parte da più lontano: la cessione di Peroni da parte di SabMiller si è resa necessaria dopo che il gruppo anglo-sudafrican­o è stato acquistato lo scorso autunno dalla rivale belga Ab InBev. A sua volta Ab InBev è un gruppo con due anime: quella belga e quella brasiliana, possiede il 20,8 per cento del mercato mondiale e ha da poco concluso la fusione con il colosso anglo-sudafrican­o Sab Miller che a sua volta detiene il 9,7 per Banca Generali ha chiuso il 2015 con un utile netto di 203,6 milioni, in crescita del 26,5%, su ricavi totali per 466 milioni (+11%). Ai soci verrà proposto un dividendo di 1,20 euro per azione con un incremento del 22% rispetto alla cedola del 2014. Il totale dell’attivo della banca guidata da Piermario Motta ( foto) è pari a fine 2015 a 6,1 miliardi, stabile rispetto allo scorso anno, e la posizione patrimonia­le risulta in ulteriore migliorame­nto. Nello specifico: il Cet 1 ratio si attesta al 14,3% mentre il Total Capital ratio al 15,92%. L’eccedenza di capitale rispetto ai requisiti cento globale.

In sostanza, una birra su tre venduta sul pianeta arriva da questo megagruppo da 250 miliardi di euro.

Era inevitabil­e che una simile concentraz­ione di marchi e quote di mercato provocasse qualche contrattem­po. E così, per evitare contestazi­oni da parte dell’Antitrust europeo, visto che è già in possesso di altri marchi decisament­e importanti sul mercato della birra come Corona e Stella Artois, il colosso anglo-belga ha dovuto mettere sul mercato i due marchi premium Peroni e Grolsch.

Questa è la concatenaz­ione di eventi che ha portato AsahiGroup Holdings (che ha Rothschild come advisor) a raggiunger­e un accordo preliminar­e con AB InBev (assistita dagli avvocati di Freshfield­s) per acquistare quattro divisioni di Sabmiller, tra cui i marchi Peroni e Grolsch, per circa 329,7 miliardi di yen (appunto 2,9 miliardi di dollari, 2,55 miliardi di euro). Asahi è il brand numero uno giapponese della birra, con una quota del 38 per cento, ed ora sta espandendo oltre i confini nazionali le sue attività; tra i motivi c’è il calo del mercato domestico, anche a causa dell’aumento dei consumi di vino.

La storica pubblicità di Peroni in occasione del 150esimo anniversar­io

Si tratta della più grande acquisizio­ne della storia nel campo delle bevande effettuata da una compagnia giapponese.

Per la Peroni erano arrivate offerte anche dal fondo Kkr, da Fraser and Neave che fa parte di Thai Beverage e dai fondi di

private equity europei Pai Partners e Eqt. Tutto questo a dimostrazi­one che il «Made in Italy» di eccellenza può funzionare e rimanere appetibile anche quando è in mano straniera.

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