Acri più vicina al territorio, ci sarà un comitato esecutivo
( ri.que.) L’assemblea straordinaria dell’Acri — l’organizzazione che rappresenta le casse di risparmio e le fondazioni di origine bancaria — ha dato ieri il via libera all’unanimità alle modifiche dello statuto e del relativo regolamento dell’associazione. Obiettivo: rendere i processi decisionali ancora più efficaci e rafforzare gli elementi di raccordo con le compagini territoriali. Il consiglio dell’Acri sarà composto da 30 membri, oltre al presidente dell’associazione. Di questi: 5 espressione delle prime cinque fondazioni associate in termini di dimensione del patrimonio; 1 espressione del comitato piccole e medie fondazioni; 2 espressione del comitato banche; 22 espressione di cinque aree geografiche: Nord Ovest, Nord Est, Emilia Romagna, Centro, Sud e isole. L’ex comitato di presidenza diventerà comitato esecutivo e sarà composto da 8 membri espressione di fondazioni e 1 espressione del comitato banche, oltre al presidente che è membro di diritto ed è eletto dall’assemblea. I componenti del comitato esecutivo espressione delle fondazioni saranno eletti tra i componenti del consiglio in carica.
Scm, la sim sbarca in Borsa
( f. ch.) Dopo il break even e il passaggio all’utile è l’anno della quotazione per Solutions Capital Management, primo Family Office che sbarcherà su Borsa Italiana. La sim che offre consulenza ed è guidata da Antonello Sanna ( foto) — un passato da manager nel gruppo Generali — ha avviato il processo di quotazione all’Aim, dove approderà alla fine di giugno. Il flottante sarà del 10-20 per cento. L’aumento di capitale con lo sbarco in Borsa servirà in parte anche per finanziare acquisizioni in Italia perché — dice Sanna — «ci sono realtà della gestione del risparmio che non hanno visibilità ma sono molto interessanti». Scm ha un miliardo di masse in gestione. Rispetto al 2015 la crescita è stata di oltre il 50 per cento. L’obiettivo è di raggiungere 1,3 miliardi entro fine 2016 e 2,5 miliardi entro il 2018. I banker attuali sono 23 e gestiscono un portafoglio di circa 700 clienti.
Ansaldo Sts, Hitachi al Tar
( f. sav.) È stato depositato nella tarda serata di martedì al Tar del Lazio il ricorso contro la decisione della Consob di ritoccare al rialzo il prezzo di Opa per il 60% di Ansaldo Sts sul mercato da 9,50 a 9,899 euro per azione. «Anche alla luce — recita una nota della conglomerata giapponese — dei gravi e irreparabili danni che il provvedimento arrecherebbe all’offerente». La richiesta è volta a consentire a Hitachi di pagare a coloro che avranno aderito all’offerta (per ora pochi in realtà) per ciascuna azione portata in adesione per un importo pari a 9,50 euro per titolo. Ieri intanto la Consob ha comunicato che l’hedge fund Elliott è salito all’8,106% di Ansaldo Sts dal precedente 2,029%. L’operazione risale allo scorso 4 febbraio. Il gestore Usa aveva fatto sapere il primo febbraio di non voler aderire all’opa. Tesi condivisa dai soci Amber e Bluebell, fondi azionisti di Ansaldo Sts responsabili di quell’esposto all’authority che ha messo nero su bianco l’esistenza di un “patto collusivo” (per usare le parole della Consob) tra Finmeccanica e Hitachi.