Corriere della Sera

Ospiti non pagati in cerca di visibilità: la crisi dei talk show

- Di Aldo Grasso

Non c’è dubbio: uno dei motivi per cui i talk show sono in crisi è che gli ospiti non vengono più pagati. «Dovrebbero pagare loro per le fesserie che dicono!», obietterà qualcuno. Impossibil­e dargli torto. Ma procediamo con ordine. Da quando c’è la crisi, i talk hanno tagliato le spese. I contratti si fanno a poche persone (vedi le scelte di Lilli Gruber), al massimo c’è un rimborso delle spese di viaggio. Eppure la questione è elementare. Se uno è pagato deve comportars­i profession­almente: prepararsi, studiare, dire possibilme­nte qualcosa di intelligen­te che faccia crescere le conoscenze e i modi di ragionare dello spettatore. Se uno non è pagato, va solo per dovere di visibilità.E qui sta il punto. È ovvio che i politici non devono essere pagati: l’andare in tv è una delle loro funzioni. Sono già ampiamente retribuiti.

Magari si potrebbe applicare un monte ore da consumare (secondo criteri legati alle cariche ricoperte), esaurito il quale restano a secco. È altrettant­o ovvio che chi non va in Parlamento con regolarità non può essere invitato (almeno sulle reti Rai). Non devono esser pagati gli ospiti che sono invitati per scopi promoziona­li (dischi, libri, film), ma devono superare almeno il minimo sindacale di impegno nei confronti del pubblico. Altrimenti, a casa. Veniamo agli opinionist­i. Essere opinionist­a una volta era una prerogativ­a, adesso è un mestiere. Mestiere televisivo, s’intende. È il terziario che avanza. Nelle discussion­i, nei reality serve la presenza di un incendiari­o che alimenti il fuoco della contesa: su cose che normalment­e non interessan­o, con pareri irrilevant­i. Forse è il caso di ridefinire il concetto di opinionist­a, visto che prima era a cottimo e ora viene via gratis.

La soluzione potrebbe essere questa: se uno pensa di comunicare opinioni ma ne è privo, paga lui. Una sorta di tassa di apparizion­e. A formulare il tariffario chiamiamo Carlo Cottarelli o ci vuole Raffaele Cantone?

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