Borse, il caso Deutsche Bank
Giù l’Europa, Milano - 5,6%. E ad Arezzo rischiano l’accusa di bancarotta Rosi, Berni e Boschi L’istituto sotto attacco. Etruria insolvente: gravi inefficienze dei manager
DeutscheBank nel mirino dei mercati. Crac Etruria: rischiano l’ex presidente Rosi e i vice Berni e Boschi, padre della ministra Maria Elena.
Prosegue la fuga dalle banche, percepite come rischiose. E si riscopre l’oro. Si allarga di nuovo il differenziale tra il Btp a 10 anni e il Bund, che ha toccato un massimo di 163 punti base. Decolla soprattutto lo spread del Portogallo a oltre 400 punti base, con un’impennata di 75 punti in un giorno. Scende ancora il valore del petrolio, con il Wti a 26,39 dollari. Si rafforza l’euro nei confronti del dollaro a 1,13.
Ieri gli investitori hanno continuato a vendere gli istituti di credito a causa di norme europee ritenute restrittive (manca ad esempio una garanzia europea sui depositi e la legge sugli aiuti di Stato sembra troppo vincolante perché fa pagare il conto di eventuali crac anche a risparmiatori e obbligazionisti). Di contro il valore del metallo giallo accelera al rialzo: ieri del 5,2% a 1.256 dollari l’oncia, il livello più in alto da un anno.
Le borse europee hanno mandato in fumo oltre 242 miliardi di euro. In netto ribasso tutti i listini. Milano, di nuovo, maglia nera in Europa. Paga l’eccessivo peso dei titoli bancari sul Ftse Mib, l’indice che raccoglie le 40 società più capitalizzate di Piazza Affari. I bancari ieri pesavano il 25,6% dell’indice. Un valore salito in questi ultimi quattro anni anche a seguito di aumenti di capitale per complessivi 40 miliardi. Piazza Affari ha perso il 5,63%, Madrid il 4,88%, Parigi il 4,05%. Più caute Francoforte (-2,93%) e Londra (-2,39%). In rosso per tutta la giornata anche Wall Street (chiudendo in perdita dell’1,6%) a segnalare che gli scenari di incertezza si sono moltiplicati, come ha evidenziato anche Janet Yellen nella sua audizione al Congresso Usa, rimandando l’aumento (atteso) dei tassi di interesse. Tra i bancari vendite pesanti su Mps (-9,88%) e Ubi (-12,11%) dopo la diffusione dei conti. Giù anche Banco Popolare (-8%) in vista di una fusione con Bpm. Sul listino parigino penalizzata soprattutto Société Générale, nonostante un aumento dell’utile del 46%. Il titolo è crollato in avvio fino a perdere il 15% per poi archiviare la seduta con un ribasso del 4%. Ha pesato la revisione delle stime di redditività della banca per l’esercizio appena iniziato. Giornata negativa per Deutsche Bank, che ha perso il 5,45%, provocando l’ennesima sortita del ministro delle finanze Ai massimi da un anno il valore del metallo giallo: ieri a 1.256 dollari l’oncia tedesco Wolfgang Schaeuble. Ieri era a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo. Si è detto «rilassato» per la tenuta della banca tedesca. Anzi ha rincarato la dose giudicando eccessiva la reazione dei mercati. Tesi condivisa da Jerome Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, che ha sottolineato come «ora esista un nuovo quadro di regolazione e i mercati devono aggiustarsi». Nell’attesa è un buon caleidoscopio l’indice Stoxx 600 Banks, che racchiude i principali titoli bancari europei. Nell’ultimo mese è crollato del 33%.