Le regole incerte sul credito Roma-Berlino, duello sui Btp
I Paesi del Nord vogliono limitare i bond nei bilanci delle banche al 25% del capitale. I dubbi italiani
BERLINO In uno dei passaggi economici e politici più confusi degli ultimi decenni in Europa, le autorità, ai diversi livelli, stanno cercando di fare un po’ d’ordine. Con poco successo, come si è visto anche ieri sui mercati. Nella cacofonia di analisi e obiettivi contrastanti, più che tranquillizzare spesso generano timori. È una situazione particolarmente delicata per l’Italia. Ci sono però alcuni punti fermi per cercare di capire cosa succederà nelle prossime settimane. Questo articolo è il risultato di colloqui con numerosi decisori pubblici europei.
L’origine delle forti turbolenze di mercato è nell’aggiustamento della crescita e del modello economico della Cina. Il problema è cosa farà Pechino — in particolare il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang — per non creare altre onde nel resto del mondo. Al G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori che si terrà a Shangai il 26 e 27 febbraio, americani ed europei chiederanno alle autorità cinesi di non cercare di risolvere i problemi con la svalutazione. C’è un impegno preso al G20 di non creare «una spirale di rincorsa valutaria» — dice una fonte europea. Meglio, semmai, introdurre controlli di capitale, «cosa che in qualche modo hanno già fatto». Su questo punto, tutti sembrano ansiosi di raggiungere un coordinamento globale a Shanghai, dalla Fed di Janet Yellen alla Bce di Mario Draghi. Avere garanzie formali che Pechino non userà l’arma della svalutazione per uscire dai guai introdurrebbe un primo elemento di chiarezza.
Quando le onde formatesi in Cina arrivano in Europa, fanno vacillare le banche. Gli investitori vendono i titoli bancari europei perché vedono incertezza. In particolare, i dubbi sulla normativa creano tensioni. Entro fine mese, la Banca per i regolamenti internazionali dovrebbe rendere pubbliche le linee guida cosiddette Basilea IV: si attende di capire se all’interno di esse ci saranno indicazioni sul trattamento dei titoli di Stato nei bilanci delle banche. In particolare se si parlerà di assegnare loro un rischio e quindi costringere gli istituti di credito a creare capitale per controbilanciarlo. La questione è essenziale per l’Italia. Da un lato i tedeschi guidati dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble e dal presidente della Bundesbank Jens Weidmann vogliono introdurre questa novità, dall’altra le controparti italiane Pier Carlo Padoan e Ignazio Visco la ritengono un passo verso il disastro.
Soprattutto, la questione è discussa anche in un gruppo di lavoro che dovrebbe riportare all’Ecofin. E qui lo scontro è in atto. Berlino, i Paesi del Nord e il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem favoriscono l’idea di porre un limite ai titoli di Stato nel bilancio di una banca pari al 25% del capitale (più altre misure). Per il sistema bancario italiano, molto investito in titoli di Stato, sarebbe una catastrofe. Inoltre, Schäuble, Weidmann, Dijsselbloem vorrebbero introdurre questa norma prima di realizzare il terzo pilastro dell’Unione bancaria, cioè la garanzia comune dell’eurozona sui depositi bancari. Garanzia che invece l’Italia vorrebbe in fretta. Mario Draghi è apparso preoccupato: vuole il terzo pilastro e non vuole che i sistemi bancari entrino in crisi. Nelle settimane scorse ha detto in modo molto assertivo che la riduzione del rischio, cioè la ponderazione dei titoli pubblici nei bilanci, e la condivisione del rischio, cioè la garanzia sui depositi, devono «procedere in parallelo». È una disputa complicata che influirà sul futuro dell’eurozona ed è «del tutto aperta», dicono a Bruxelles. Fino a che non troverà una soluzione sarà un elemento di grande confusione sui mercati.
Ci sono altri punti di crisi seri: l’inflazione bassa, la rincorsa ai tassi d’interesse negativi, la Grecia di nuovo in gioco, la Siria, i profughi, la Russia. Affrontare una crisi per volta, dicono però politici e banchieri: se Cina e banche europee trovassero momenti di chiarezza, parecchie tensioni si allenterebbero.