Antenna e fondi La festa (a metà) degli italiani
Il capo del team tricolore: noi parte di questo risultato
«Ladies and gentlemen, abbiamo rilevato le onde gravitazionali».
Scandendo le parole con pause studiate per sottolineare il grande momento David Reitze, direttore del laboratorio Ligo al Caltech californiano, ha annunciato la scoperta tanto attesa. E il silenzio pesante dell’attesa che ovattava la sala del National Press Club della capitale si è trasformato in uno fragoroso scroscio di applausi. Si respirava anche l’aria di una rivincita. Agli scienziati americani era sfuggito il bosone di Higgs conquistato dagli europei, ma ora agguantavano l’altra meta storica a lungo inseguita nell’ultimo mezzo secolo. Le onde gravitazionali previste da Albert Einstein nella sua teoria della relatività cento anni fa finalmente sono state catturate.
Gabriela Gonzales, alla guida della collaborazione Ligo, fa sentire il suono dell’onda registrata dalle due antenne installate nello Stato di Washington e in Louisiana, e proveniente dalle profondità del cielo australe. « Il primo a registrare l’onda — racconta Gabriela con uno smagliante sorriso — è stato l’osservatorio di Linvingston e sette millisecondi dopo sono scattati i rilevatori di Hanford: era la conferma. Per la prima volta avevamo La rivincita per gli Stati Uniti dopo la rincorsa al bosone di Higgs vinta dai colleghi europei In collaborazione con la Francia è stato creato a Pisa un interferometro simile all’americano laser inventati apposta potevano farlo. «Le onde — spiega ancora Gabriela — spostavano di una misura impercettibile, inferiore a quella di un capello, il fascio di luce che correva negli osservatori. Percepire l’effetto è stata un’impresa difficilissima permessa dall’introduzione di nuove tecnologie». I tre anni di lavoro richiesti e conclusi nel 2014 promettevano però l’ambito risultato.
Per raggiungerlo si è creata una grande collaborazione tra 16 nazioni. La maggiore (750 scienziati) battezzata Ligo guidata dagli americani comprende anche Giappone, India, Australia, Germania e Gran Bretagna. Intanto in Italia i fisici dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Infn si sono associati con i colleghi francesi ( 250 in tutto) costruendo a Pisa l’antenna Virgo. «La competizione iniziale tra i due gruppi — nota Giovanni Losurdo, a capo di Virgo, che seguiva l’annuncio assieme al vicepresidente dell’Infn Antonio Masiero — si è trasformata presto in cooperazione perché la sfida era imponente e solo sommando forze e mezzi saremmo giunti alla meta. Ora abbiamo condiviso l’elaborazione dei dati maturando assieme il risultato». Un
Gli Usa
A Pisa
Esperto Giancarlo Cella, 52 anni, coordinatore del progetto pisano «Virgo»