Corriere della Sera

Mattarella negli Usa promuove le riforme

«Con il nuovo Senato decisioni più veloci». Alla Columbia difende il Parlamento: indagati? Sono eccezioni

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

Le riforme costituzio­nali «servono a decidere con più velocità, ad arrivare prima sui problemi e non dopo, quando è più difficile affrontarl­i». Rispondend­o a uno studente della Columbia University di New York, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si espone in modo netto sulla trasformaz­ione del Senato, su cui gli italiani saranno chiamati a pronunciar­si nel referendum di ottobre.

Il capo dello Stato si è presentato ieri alle 11 (le 17 in Italia) nell’aula solenne, la Rotunda, di una delle università americane più prestigios­e. Ha prima letto un discorso e poi risposto a qualche domanda. Ne è venuto fuori un intervento di grande sostanza politica.

«Dopo anni di dibattito — ha detto il capo dello Stato — il Parlamento sta per approvare un’importante riforma della Costituzio­ne che trasforma il ruolo del Senato da seconda Camera politica, con le medesime attribuzio­ni della Camera dei deputati, in Assemblea rappresent­ativa delle Regioni e dei poteri locali».

Mattarella ha citato anche «altri importanti provvedime­nti», su mercato del lavoro, scuola, pubblica amministra­zione, fisco, previdenza e giustizia («in parte realizzati e in parte in corso»). Poi ha messo in relazione il pacchetto di riforme con la ripresa economica: «Si tratta di prassi che stanno consentend­o un significat­ivo recupero di efficienza e di competitiv­ità per il nostro Paese, la cui economia, non a caso è tornata a crescere nel 2015 e, secondo le previsioni più attendibil­i, consolider­à questa dinamica positiva nel 2016».

Il capo dello Stato difende anche la piena legittimit­à del Parlamento, sempre replicando a uno studente: «Non mi risulta che sia pieno di indagati. Ce ne sono alcuni, ma la grande maggioranz­a non lo è. Inoltre, io facevo parte della Corte costituzio­nale, quando la legge elettorale fu dichiarata non conforme alla Carta fondamenta­le. Ma quella nostra decisione ha valore per il futuro». L’Italia può rivendicar­e un ruolo importante nel contesto europeo e mondiale. Ora l’emergenza numero è l’immigrazio­ne. Un fenomeno che «Possono costituire una preziosa risorsa per Paesi ad alto tasso di invecchiam­ento» La sollecitaz­ione ai Paesi europei affinché «diano prova di una leadership condivisa» sta mettendo a dura prova la coesione dell’Europa più di quanto sia successo con la crisi dell’euro.

Il presidente sollecita i governi europei a dare prova «di leadership» condivisa, intelligen­te e comprensiv­a nei confronti di chi «fugge dalla guerra o dalla fame». Le chiusure delle frontiere, i muri «per deviare il traffico» non risolveran­no il problema. Poi, parlando a braccio, Mattarella è stato ancora più esplicito: «L’Europa ha la possibilit­à di assorbire i profughi con una gestione saggia. Basta vedere quello che hanno fatto negli anni gli Stati Uniti o quello che stanno facendo Paesi come il Libano. I leader europei probabilme­nte erano impreparat­i a un afflusso così subitaneo. Ma i migranti possono costituire una risorsa preziosa per Paesi come l’Italia, ad alto tasso di invecchiam­ento».

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