Corriere della Sera

L’attacco

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La sera del 13 novembre 2015, durante il concerto degli Eagles of Death Metal, sulle note della canzone «Kiss the Devil» il teatro Bataclan è stato attaccato da un commando terrorista dell’Isis

I killer hanno sparato sulla folla uccidendo 93 persone, in gran parte giovani, mentre altre squadre colpivano in diverse zone di Parigi. Le vittime: 130

Non si sentono più raffiche, soltanto lamenti. Una mano scuote leggerment­e la spalla di Andrea: «È tutto finito! Alzati!», lo incoraggia un agente delle forze speciali francesi. Dal pavimento, dove si era buttato due ore prima con Valeria, cercando di proteggerl­a dalla selva di proiettili che i tre terroristi stavano scaricando sulla folla in platea, Andrea è il solo dei due a rimettersi in piedi. Attorno a lui, tanti altri corpi immobili e insanguina­ti, come Valeria. L’abbraccio che quella sera avrebbe voluto unire anche i loro destini si scioglie per sempre.

È tutto finito. Ma i ricordi, dolorosame­nte indelebili, servono ancora agli investigat­ori per ricostruir­e con precisione la dinamica della strage più cruenta compiuta in Francia dalla fine della Seconda guerra mondiale. Andrea Ravagnani, il fidanzato di Valeria Solesin, l’unica italiana tra le 93 vittime della carneficin­a alla sala concerti del Bataclan, a Parigi, la sera del 13 novembre scorso, è tornato ieri in Procura a Venezia, alla sede della Direzione

La deposizion­e

Il giovane è tornato in Procura a Venezia, per incontrare il capo dell’Antiterror­ismo

Gli spari

«Sparavano ad altezza d’uomo. A volto coperto. Continuava­no. Ci siamo stesi a terra»

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