Corriere della Sera

«Dobbiamo farlo ancora tante volte» Il prete che adescava i ragazzini

Biglietti per Gardaland e cene da McDonald’s in cambio di sesso: 11 arresti in Lombardia

- Mara Rodella

Quando toglieva l’abito talare non era più don Diego. Diventava «Marco», e adescava minorenni online lontano dalla sua parrocchia. A bordo del suo Suv nero Lexus, vetri oscurati, li incontrava al cimitero di Seriate. Don Diego Rota, 46 anni, parroco di Solza (duemila anime in provincia di Bergamo) è finito in manette con altre 10 persone per prostituzi­one minorile (e c’è un 12° indagato: sarebbe un personaggi­o televisivo lombardo che si è occupato di trasmissio­ni osé e sport su tv locali) nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pm bresciano Ambrogio Cassiani e che ha coinvolto le provincia di Brescia, Milano, Monza e Brianza, Parma e Pavia. Quattro ragazzini bergamasch­i — tra cui due fratelli e uno straniero — di 15, 16 e 17 anni, si erano iscritti a Badoo, sito di incontri online, dichiarand­osi maggiorenn­i sotto falso nome: «Volevamo guadagnare soldi con i gay».

Il piano (iniziale) era ottenere il pagamento anticipato della prestazion­e e scappare. Ma, una volta davanti agli adulti, «mentivano sulla loro età, del resto direttamen­te percepibil­e», scrive il gip. Per precauzion­e, «andavano agli appuntamen­ti in due» chiedendo subito 50 euro a testa. Tre gli episodi contestati al prete che il 10 settembre scorso a due adolescent­i aveva regalato smartphone da 200 euro l’uno. «Ma quante volte lo dobbiamo fare ancora gratis?» gli chiede uno dei ragazzini. «Abbiamo appena cominciato», precisa lui «ne hai per 15 volte sulle 20 pattuite», ma «se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna». È il mese dopo che il fratello di un altro ragazzino affronta il religioso chiedendog­li nome e numero di telefono. L’incontro sfuma, ma l’adolescent­e, in stato di «grande agitazione», si sente male.

«Manifestia­mo la nostra vicinanza a tutti coloro che stanno soffrendo per questa vicenda», fa sapere la diocesi di Bergamo, nell’auspicio «che la giustizia si affermi». In arresto, tra gli altri, anche Cristian Zilli, 43 anni, allenatore delle giovanili di calcio della Acos Treviglio, ed Egidio Bosio, noto vigile urbano di Albino, 54 anni. C’è anche Claudio Tonoli, 55enne bresciano sieroposit­ivo già fermato con le stesse accuse le scorse settimane. Poi un idraulico, un assicurato­re, un allevatore, impiegati. Gente «normale» con un’apparente vita normale. Disposti a pagare fino a 100 euro (o pranzi da McDonald’s, biglietti per Gardaland, una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter) per fare sesso con un minore in un parcheggio, in casa, in sauna. Gente con una famiglia. Simile a quella della madre del 16enne che nell’estate 2014 si è accorta delle sue chat erotiche. Con uomini adulti. E ha denunciato.

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