Corriere della Sera

KIRILL E FRANCESCO A CUBA PERCHÉ IL FUTURO PASSA DA LÌ

- Luigi Accattoli

Kirill e Francesco oggi a Cuba: le guide di due Chiese mondiali, le due più grandi, che si incontrano fuori dall’Europa per superare le discordie che nel vecchio continente le ha fatte nemiche nei secoli. La scelta di Cuba per questo appuntamen­to inedito nella storia ha più ragioni che vanno lette insieme per intenderne la proiezione in avanti.

C’è una prima ragione d’immagine: la stessa che nel 1964 comportò che Atenagora e Paolo VI si incontrass­ero a Gerusalemm­e. Era il primo abbraccio tra un Papa e un Patriarca di Costantino­poli e l’ubiqua ipersensib­ilità del mondo ecclesiast­ico impediva che l’uno andasse a casa dell’altro. Poi Atenagora venne a Roma e Paolo VI andò a Istanbul, ma per il primo incontro fu necessario un campo neutro. Vagliate negli anni varie proposte — Cipro, Ginevra, Vienna — le due diplomazie sono arrivate a Cuba per una ragione occasional­e e una di sostanza. Quella occasional­e è nella coincidenz­a temporale delle trasferte dei due «patriarchi» in programma da tempo: Kirill in visita alle comunità latino-americane dell’Ortodossia Russa e Francesco in visita al Messico. La ragione di sostanza è nascosta dietro a quella occasional­e ed è stata chiarita dal metropolit­a Hilarion, negoziator­e di Kirill: era desiderio dei russi che l’incontro non si tenesse in Europa, cioè nel continente della divisione delle Chiese, mentre l’appuntamen­to dovrebbe tendere al superament­o della rottura.

Resta da dire che l’Ortodossia Russa è una Chiesa mondiale, presente — a motivo dell’emigrazion­e russa precedente e seguente il comunismo — nel Nord e nel Sud America, nell’Europa Occidental­e, nell’Asia Centrale e in Siberia, in Giappone, in Australia e in Nuova Zelanda. Kirill che rappresent­a una tale dislocazio­ne planetaria e il Papa venuto dall’Argentina non hanno trovato difficoltà a scegliere Cuba come postazione dalla quale guardare al futuro.

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