Una slitta tirata da Hachiko
Dove fare sleddog. In Italia
ongo, l’alaskan husky di 4 anni, è il capobranco. Un concentrato di energia che al grido di hike (vai), scatta in avanti trascinando gli altri cani della muta. Siamo nella piana di San Nicolao, a 1.800 metri sul colle del Moncenisio. Qui tra le distese innevate potete praticare lo sleddog. La disciplina della corsa con cani da slitta. All’arrivo Tiziano Ruffa con la moglie Roberta tengono un minicorso con tutte le informazioni su sicurezza e guida per il musher (guidatore). Prima di attaccare i cani è importante prendere confidenza con loro. Bisogna mostrare le mani in avanti, accarezzarli, farsi fiutare. Insomma cercare il legame fisico di amicizia. «È una disciplina che, senza velleità agonistiche, è alla portata di tutti. Un modo alternativo per passare una giornata sulla neve a contatto con la natura». E poi via. La sensazione quando si corre è di completa libertà. Col vento in faccia, l’energia dei cani si trasmette diretta al musher. Si inizia con qualche giro di pista per l’affiatamento. Poi nel corso della giornata, l’escursione si può allungare a qualche chilometro. Per chi è già esperto sono previste uscite giornaliere di 20-30 chilometri. Fino all’esperienza Extrapolar. «Partiamo nel pomeriggio con più slitte — racconta Tiziano — alla sera ci fermiamo e piantiamo le tende