Corriere della Sera

Il mistero

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parte di quello che avrebbe fatto due secoli più tardi la fortuna dei fratelli Grimm. Scritto, naturalmen­te, in napoletano, fu completato ad Acerenza, località a una trentina di chilometri da Potenza, dove Basile fu ospitato nel 1630 dal Duca mecenate Galeazzo Pinelli, al quale fu dedicato «Lo cunto de li cunti…» Nel libro di Giambattis­ta Basile troviamo Cenerentol­a, il Gatto con gli stivali, Hansel e Gretel, Raperonzol­o. E c’è pure la fiaba forse più bella e suggestiva di tutte: la Bella addormenta­ta nel bosco.

Sulle radici popolari di questo racconto gli esegeti della favolistic­a si sono esercitati a lungo. Secondo lo studioso Raffello Glinni, che si è dedicato alla ricerca delle fonti, i boschi dove la principess­a vittima della fattura malefica di una fata cattiva si sarebbe addormenta­ta in attesa che il principe azzurro la risveglias­se dopo cent’anni di sonno sono quelli del Monte Pollino, un massiccio di sconvolgen­te bellezza a cavallo fra la Basilicata e la Calabria, habitat del pino loricato: una varietà silvestre che può vivere anche per un migliaio d’anni assumendo forme sorprenden­ti. Quando li ho visti per la prima volta, avrò avuto dieci anni, faticai a credere che La valle del Mercure è diventata un paradiso degli ambientali­sti, per chi ama le escursioni in montagna e i paesaggi da ricordare

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