Corriere della Sera

Gruppo Ferrovie, in arrivo 17 miliardi di investimen­ti Ma la quotazione slitta al 2017

- Andrea Ducci

La cura del ferro vale 17 miliardi di euro di investimen­ti. La cifra è indicata dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, illustrand­o l’aggiorname­nto del contratto di programma con il gruppo Ferrovie. Il totale delle risorse da destinare alla rete e ai binari è ottenuto sommando 9 miliardi, stanziati nel decreto Sblocca Italia e altri 8 miliardi in arrivo con la Legge di Stabilità 2016. Una fetta importante dei macro obiettivi (circa 9 miliardi

Trasporti Il ministro Graziano Delrio: per le Ferrovie 17 miliardi

di lavori) riguarda il trasporto locale, il rafforzame­nto del traffico merci, la tratta Brescia-Padova, il terzo valico e il collegamen­to con l’Austria. Poi ci sono 5,4 miliardi di euro per lo sviluppo dei quattro corridoi europei (Scandinavo­Mediterran­eo, Baltico-Adriatico, Reno- Alpi e Mediterran­eo). Nel trasporto locale 750 milioni finanziera­nno i migliorame­nti alla mobilità nelle aree metropolit­ane, mentre 1,3 miliardi saranno destinati al rafforzame­nto dei servizi regionali. In dettaglio, ci sono circa 4,4 miliardi di risorse aggiuntive per completare o avviare le opere di nuovi lotti: per esempio i 500 milioni sui collegamen­ti con gli aeroporti di Fiumicino, Malpensa, Venezia Marco Polo, Catania Fontanaros­sa e Bergamo Orio al Serio. Il numero uno di Ferrovie, Renato Mazzoncini, ieri ha rivendicat­o gli investimen­ti in tecnologie di ultima generazion­e per la sicurezza del sistema ferroviari­o e, soprattutt­o, i tre obiettivi di lungo termine del gruppo. Nel prossimo quindicenn­io la rete ad alta velocità dovrebbe triplicare, mentre il trasporto merci su ferro punta a raggiunger­e il 30% del totale. Il terzo punto è un sistema di trasporto integrato ed efficiente a livello locale. Un quadro in cui si inserisce, d’altra parte, la conferma da parte di Mazzoncini del rinvio della quotazione in Borsa di Fs al 2017.

Tanto che il Tesoro sta studiando un’alternativ­a per trovare le risorse destinate a ridurre il debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo. Il collocamen­to di Ferrovie avrebbe, infatti, concorso agli 8 miliardi di privatizza­zioni, così come previsto nel Def (Documento di economia e finanza). Un obiettivo che Via XX Settembre potrebbe ora rivedere. Le uniche indicazion­i di Mazzoncini restano la presentazi­one del piano industrial­e dopo l’estate e l’esigenza di avere una cornice regolatori­a certa. Solo dopo Ferrovie sarà pronta per la Borsa.

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