Gruppo Ferrovie, in arrivo 17 miliardi di investimenti Ma la quotazione slitta al 2017
La cura del ferro vale 17 miliardi di euro di investimenti. La cifra è indicata dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, illustrando l’aggiornamento del contratto di programma con il gruppo Ferrovie. Il totale delle risorse da destinare alla rete e ai binari è ottenuto sommando 9 miliardi, stanziati nel decreto Sblocca Italia e altri 8 miliardi in arrivo con la Legge di Stabilità 2016. Una fetta importante dei macro obiettivi (circa 9 miliardi
Trasporti Il ministro Graziano Delrio: per le Ferrovie 17 miliardi
di lavori) riguarda il trasporto locale, il rafforzamento del traffico merci, la tratta Brescia-Padova, il terzo valico e il collegamento con l’Austria. Poi ci sono 5,4 miliardi di euro per lo sviluppo dei quattro corridoi europei (ScandinavoMediterraneo, Baltico-Adriatico, Reno- Alpi e Mediterraneo). Nel trasporto locale 750 milioni finanzieranno i miglioramenti alla mobilità nelle aree metropolitane, mentre 1,3 miliardi saranno destinati al rafforzamento dei servizi regionali. In dettaglio, ci sono circa 4,4 miliardi di risorse aggiuntive per completare o avviare le opere di nuovi lotti: per esempio i 500 milioni sui collegamenti con gli aeroporti di Fiumicino, Malpensa, Venezia Marco Polo, Catania Fontanarossa e Bergamo Orio al Serio. Il numero uno di Ferrovie, Renato Mazzoncini, ieri ha rivendicato gli investimenti in tecnologie di ultima generazione per la sicurezza del sistema ferroviario e, soprattutto, i tre obiettivi di lungo termine del gruppo. Nel prossimo quindicennio la rete ad alta velocità dovrebbe triplicare, mentre il trasporto merci su ferro punta a raggiungere il 30% del totale. Il terzo punto è un sistema di trasporto integrato ed efficiente a livello locale. Un quadro in cui si inserisce, d’altra parte, la conferma da parte di Mazzoncini del rinvio della quotazione in Borsa di Fs al 2017.
Tanto che il Tesoro sta studiando un’alternativa per trovare le risorse destinate a ridurre il debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo. Il collocamento di Ferrovie avrebbe, infatti, concorso agli 8 miliardi di privatizzazioni, così come previsto nel Def (Documento di economia e finanza). Un obiettivo che Via XX Settembre potrebbe ora rivedere. Le uniche indicazioni di Mazzoncini restano la presentazione del piano industriale dopo l’estate e l’esigenza di avere una cornice regolatoria certa. Solo dopo Ferrovie sarà pronta per la Borsa.