La galleria di Giovanni Previdi e Alessandro Sanna (Gallucci) Feticisti, dandy, nella vasca o al bar: la tribù dei lettori in trenta ritratti
Tre disegni di Alessandro Sanna per il volume con Giovanni Previdi: da sinistra, il lettore da bar, la lettrice a mollo, il lettore disorientato
Ilettori sono pochi, lo sappiamo, sopratutto in Italia, nonostante l’entusiasmo suscitato dal lieve incremento delle recenti rilevazioni Istat. Però, proprio perché nicchia protetta, la tribù di chi apre più di un libro l’anno è « bibliodiversa » e spesso non convenzionale. Sicuramente sono così i tipi raccontati da Giovanni Previdi e Alessandro Sanna, autori di un piccolo, scanzonato libro intitolato Lettori. Variazioni sul tipo (Gallucci, pagine 66, 10). Previdi ci mette la sua esperienza di libraio: a Bologna osserva i clienti aggirarsi tra gli scaffali, prendere in mano i volumi, aprirli, lasciarli o portarli alla cassa. L’osservazione empirica si mescola alle suggestioni editoriali, alla conoscenza dei meccanismi che governano il mercato, per tracciare una galleria psicologica che spesso fa sorridere estremizzando tic e peculiarità.
Sfogliando il libro ci si imbatte, per esempio, nel«lettore
annusatore» che affonda il naso tra le pagine cercando, forse, il profumo delle foglie di limone, dello zenzero, delle spezie proibite, insomma di tutti quegli odori che il marketing spalma nei titoli dei romanzi. Il marketing d’altronde ha vita facile anche con il lettore da trampolino che si butta a capofitto negli acquisti accalappiato da fascette che gridano: «Un autore da un milione di copie», «Tradotto in venti Paesi», «Un successo internazionale» e via dicendo.
Il lettore da rimorchio usa il libro come mezzo (per ampliare le sue conoscenze intime) e non come fine, ben lontano dal «lettore onnileggente» a cui, ancora in fasce, il padre ha letto Delitto e castigo per addormentarlo, condannandolo a diventare un adulto convinto Le osservazioni di un libraio, conoscitore dei meccanismi che governano il mercato
di sapere tutto quel che c’è da sapere e di aver provato, leggendo le vite degli altri, tutti i sentimenti possibili.
La lettrice sovrana non è la regina d’Inghilterra protagonista dell’omonimo, delizioso libro di Alan Bennett perché la sua spocchia è addirittura superiore: lei vuole un libraio nel cui orecchio sussurrare il titolo che cerca, sperando di trovarlo impreparato. È l’esatto contrario del lettore ossessivo «occhialuto e silenzioso» che non chiede mai aiuto perché con un colpo d’occhio riesce a scovare i titoli segnati nella sua lista mentale.
Il lettore rissoso lo si trova per lo più in sale d’aspetto di dentisti, callisti, avvocati, commercialisti, pronto a sbirciare nelle letture altrui borbottando critiche sulle scelte
(«spazzatura»), mentre il lettore da bar legge qualche pagina del libro del momento, giusto per poter dire la sua dal barbiere o sui social network. Il dandy acquista solo edizioni nuove ed eleganti, colloca i volumi in base alla loro altezza e il colore delle copertine deve essere coordinato con i divani, pazienza se Balzac, con questo criterio, finisce accanto a un ricettario di torte salate. Da non confondere, però, con il feticista che invece li cataloga secondo un ordine tutto suo per cui, per esempio, un ripiano «può essere dedicato ai libri letti durante le estati al mare; un altro a quelli di una convalescenza trascorsa a letto con il fuoco di Sant’Antonio».
Sanna regala volto, silhouette, piccoli dettagli rivelatori e un animale da compagnia (quasi sempre un gatto) a tutti quanti, con il suo tratto inconfondibile, leggero e incisivo, ricco di suggestioni. Al lettore resta soltanto da scegliere a quale categoria appartiene, fermo restando che, se non la trova, può sempre inventarla.