Corriere della Sera

«Siamo fratelli» L’abbraccio unisce Francesco e Kirill

«La famiglia è uomo-donna»

- di Gian Guido Vecchi

Un abbraccio per riaprire il dialogo. Papa Francesco e il Patriarca di Mosca, Kirill, si sono incontrati ieri all’Avana. Un momento storico tra le due Chiese cristiane divise da uno scisma millenario. I due leader religiosi sono stati accolti, all’aeroporto, dal presidente cubano Raúl Castro. «Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilit­à di incontrarc­i e questo è bello» ha esordito Kirill. «Finalmente» la risposta del Pontefice di Roma.

L’AVANA ( Cuba) « Hermano, hermano... Finalmente!», ripete vivace Francesco alternando spagnolo e italiano. E Kirill, un sorriso che si apre sulla lunga barba grigia: «Adesso le cose sono più facili...». Ore 14.25, le 20.25 di ieri sera in Italia: le due Santità si abbraccian­o, si baciano tre volte sulle guance sullo sfondo di un grande Crocifisso ligneo, e hanno l’aria emozionata per un incontro «tanto, tanto voluto da mio fratello Cirillo e da me», spiegava il Papa in volo. Sole, vento caldo. La prima volta nella storia avviene dove mai lo si sarebbe aspettato, il Papa della Chiesa cattolica e il Patriarca ortodosso di Mosca che infine si vedono «per grazia di Dio» ai Caraibi, in una saletta all’aeroporto dell’Avana: il presidente cubano Raúl Castro, col sostegno di Putin, ha offerto l’isola come terreno «neutro» e accoglie sulla pista il Pontefice che fa tappa prima di proseguire per il suo viaggio in Messico.

Tappa, si fa per dire. La divisione più grande della Chiesa dura da un migliaio di anni, dal «Grande Scisma» tra Occidente e Oriente del 1054. Poi la revoca delle scomuniche reciproche, il 7 dicembre 1965, e cinque decenni in attesa di questo momento. «Ora è molto chiaro che questa è la volontà di Dio», mormora il Papa al Patriarca che rappresent­a due terzi dei 250 milioni di ortodossi nel mondo. Due ore di colloquio privato, affiancati dagli interpreti, e poi la firma di una «dichiarazi­one congiunta» che farà epoca.

La persecuzio­ne planetaria dei cristiani, l’integrazio­ne europea e il secolarism­o che minaccia la famiglia formata da uomo e donna. «Ci rammarichi­amo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e maternità come vocazione particolar­e dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificat­o dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica», si legge nella dichiarazi­one. Arrivare alla «piena comunione» non sarà semplice, ci sono le questioni teologiche e il senso del «primato» di Roma e secoli di ruggine. «Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilit­à di incontrarc­i e questo è bello», dice il Patriarca. Così le due Chiese decidono di camminare e impegnarsi insieme a partire da preoccupaz­ioni e sfide comuni.

Assieme a Francesco e Kirill, c’erano anche il metropolit­a Hilarion, direttore delle relazioni esterne del Patriarcat­o di Mosca, e il cardinale svizzero Kurt Koch, protagonis­ti per mesi di trattative riservatis­sime. L’incontro «segnerà una tappa importante nelle relazioni delle due Chiese», hanno spiegato le due diplomazie in una nota.

Francesco ha donato a Kirill un reliquiari­o con una reliquia di San Cirillo e un calice; il Patriarca di Mosca ha portato al Papa una copia, più piccola dell’originale, della Madonna di Kazan. Per Raúl Castro, presente alla firma della dichiarazi­one congiunta, è stato un modo di restituire il favore per l’aiuto dato da Francesco nel disgelo tra Cuba e Usa. L’incontro arriva alla vigilia del Sinodo panortodos­so che dopo più di mille anni si riunirà in giugno a Creta. Se il Patriarca di Mosca guida la Chiesa più numerosa, a quello di Costantino­poli è riconosciu­to un primato d’onore. Per questo sono importanti le parole che Bartolomeo ha diffuso ieri da Istanbul: «Pregando per i miei fratelli in Cristo, papa Francesco e il patriarca Kirill. Contento che il dialogo iniziato nel 1964 con Atenagora e Paolo VI continui a dare i suoi frutti».

Finalmente ci vediamo, siamo fratelli È chiaro che questa è la volontà di Dio Oggi è un giorno di grazia L’incontro con Kirill un dono di Dio

Papa Francesco Anche se le nostre difficoltà non si sono ancora appianate c’è la possibilit­à di incontrarc­i e questo è bello

Patriarca Kirill

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 ??  ?? Scalo Al suo arrivo all’Avana papa Francesco, 79 anni, litiga con il vento accanto a Raúl Castro, 84, dal 2008 al potere. Il Vaticano ha avuto un ruolo importante nel disgelo tra il regime comunista e gli Stati Uniti. In volo verso il Messico il Pontefice ha fatto scalo a Cuba per incontrare il Patriarca russo (Alexandre Meneghini/ Reuters)
Scalo Al suo arrivo all’Avana papa Francesco, 79 anni, litiga con il vento accanto a Raúl Castro, 84, dal 2008 al potere. Il Vaticano ha avuto un ruolo importante nel disgelo tra il regime comunista e gli Stati Uniti. In volo verso il Messico il Pontefice ha fatto scalo a Cuba per incontrare il Patriarca russo (Alexandre Meneghini/ Reuters)

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