La statistica di Neffa «Il 66% dei risultati è per il mio Napoli»
«Ci sono più probabilità che il Napoli vinca lo scudetto, piuttosto che io vinca il Festival di Sanremo. Dico la verità: per quanto mi riguarda c’è più trepidazione per la partita che per la gara». Non manca il gusto dell’ironia a Neffa, che all’anagrafe è registrato come Giovanni Pellino. Nato a Scafati, in provincia si Salerno, tifoso, ovvio, del Napoli. Stasera avrà un orecchio alla partita e uno alle canzoni. Si sbilanci. «Il pronostico no, piuttosto una statistica: spero nel 66 per cento dei
Più facile la vittoria dello scudetto che la mia a Sanremo A loro prenderei Dybala e Buffon
«Napoli è una città e una squadra che vive di sentimenti. Temo che accuseremmo il risvolto psicologico negativo. Loro invece hanno più attitudine a vincere, credo si abbatterebbero di meno». Il giocatore da rubare alle Juve? «Dybala. Ma aggiungo anche Buffon». L’uomo in più del Napoli? Sembra facile dire Higuain, vede la porta anche a occhi chiusi. «Lui è la stella che brilla di più, ci ha fatto vincere alcune partite giocando praticamente da solo. Però dico anche che quando Hamsik fa una partita da 8 il Napoli vince. Lui è il barometro della squadra, se gira lui, l’orologio è perfetto». dal Carpi nelle due partite con la Roma in questo campionato All’andata era finita 5-1 per i giallorossi
La Roma va a dormire, almeno per una notte, da terza in classifica e Dzeko ritrova il gol su azione che, in campionato, gli mancava dal 30 agosto 2015. Cosa chiedere di più alla trasferta contro il Carpi, che certifica la quarta vittoria consecutiva dell’era Spalletti? Magari di giocare due tempi e non uno solo, ma la perfezione non è di questo mondo e, per adesso, va benissimo la solida realtà di un 3-1 arrivato nel finale con l’uno-due firmato da Dzeko (assist di Salah) e Salah (il migliore in campo per distacco), su azione infiammata proprio da una verticalizzazione del bosniaco per Nainggolan. Luciano Spalletti è stato bravo a correggere i suoi errori nell’intervallo, quando ha cambiato il 4-2-3-1 senza un vero regista con il 4-1-4-1 della ripresa, con Pjanic in campo. Il Carpi è stato tenace a rientrare in partita dopo il gol di Digne, sfruttando un clamoroso errore di Ruediger, ma poi l’enorme differenza di qualità si è fatta sentire. La strada per la salvezza degli emiliani resta difficilissima, ma l’impegno è totale e può essere la base della speranza.
Sono, in pratica, due partite in una. La Roma non funziona assolutamente nel primo tempo, quando il Carpi si difende a 5. Sono 45 minuti molto noiosi, con una sola occasione vera da gol. Al 43’ Nainggolan serve Dzeko, che fa la torre di testa per l’inserimento di Salah. È la prima volta che la difesa emiliana viene presa in velocità, ma l’egiziano calcia troppo forte anziché piazzare: traversa piena. A parte questa azione,
Spalletti Prestazione di carattere e qualità: la vittoria è meritata Per Dzeko ritrovare il gol era importante Nainggolan Vittoria sofferta L’obiettivo stagionale era giocare per i primi posti, ora è il terzo posto