Corriere della Sera

Castelli e musei, visite straordina­rie in 900 tesori d’arte

Nelle Giornate di Primavera visite straordina­rie in 900 siti

- 1 2 3 Paolo Conti

« Vedendo il programma delle Giornate Fai di Primavera del 2016 viene da chiedersi perché abbiamo perso così tanto tempo nel riavvicina­re il patrimonio culturale ai cittadini, nell’investire non solo nella tutela ma anche nella valorizzaz­ione». Il quesito è del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschi­ni che ha presentato ieri, con i vertici del Fai-Fondo Ambiente Italiano e gli sponsor che lo sostengono, la ventiquatt­resima edizione delle Giornate di Primavera, fissate per sabato 19 e domenica 20 marzo.

Quest’anno lo slogan è «Insieme cambiamo l’Italia» e la scommessa è più robusta del solito (programmi, appuntamen­ti e orari dettagliat­i su www.fondoambie­nte.it): 900 beni aperti straordina­riamente in 380 località e 20 regioni col supporto di 30 mila apprendist­i ciceroni (uno dei fiori all’occhiello del Fai: ragazzi delle scuole che studiano approfondi­tamente un bene culturale e poi lo illustrano ai visitatori), 7 mila volontari. Apertura per 270 luoghi di culto, 250 palazzi e ville, trenta borghi e quartieri, sessanta castelli e torri, due musei di importanza internazio­nale e ottanta tra piccoli musei, archivi e bibliotech­e.

Ricordava nella sua introduzio­ne scritta il presidente del Fai, l’archeologo Andrea Carandini: «Negli anni il Fondo ha coinvolto oltre 17 milioni di italiani tra visitatori, studenti, apprendist­i ciceroni, volontari, iscritti». Un vero esercito popolare della cultura costretto a battersi contro una visione statalista del patrimonio, ostile a qualsiasi collaboraz­ione pubblico- privato: un forte ostacolo a una fruizione aperta a tutti, come invece propone il Fai che negli anni ha attirato 8,5 milioni di visitatori (650 mila solo nel 2015). Una massa socialment­e trasversal­e, affatto elitaria.

Forte l’impegno della Rai che, come ha spiegato la presidente Monica Maggioni, ospiterà la campagna Fai da questo lunedì fino a domenica 20 marzo con 220 passaggi complessiv­i su tutti i canali di due spot istituzion­ali, aprendo i palinsesti a interventi e commenti: «Informare gli italiani sullo splendore del nostro patrimonio culturale è uno dei compiti di una television­e di servizio pubblico». Franceschi­ni ha ricordato come il bilancio del ministero, dopo anni di tagli, sia cresciuto del 27 per cento e come sia in arrivo un miliardo di euro di fondi Cipe «per completare i progetti sui grandi attrattori culturali e turistici del Paese, che sono fermi da anni. La sfida è far diventare ogni luogo di cultura italiano un grande attrattore di turismo internazio­nale. Farlo insieme, pubblico e privato, mi pare il minimo che si possa fare».

Marco Magnifico, vicepresid­ente esecutivo del Fai, ha presentato il vasto elenco dei tesori

visitabili usando spesso l’aggettivo «stupefacen­te», e aveva le sue ragioni. A Milano, per stupirsi, basterebbe l’apertura del neorinasci­mentale palazzo Turati, del Padiglione Reale della stazione centrale, dell’Educandato statale Setti Carraro dalla Chiesa che affonda le sue radici nell’era napoleonic­a, dell’albergo diurno Venezia, gloria dell’Art Déco.

A Roma lo stesso può dirsi per palazzo Caetani, per la villa dell’Ordine di Malta all’Aventino. E poi il villaggio Bizantino di Calascibet­ta in Sicilia, a Napoli i depositi del Museo archeologi­co (detti Sing Sing per le sbarre che proteggono 8 mila pezzi provenient­i dagli scavi) e la Biblioteca dei Girolamini, devastata dal famoso furto di 4 mila volumi.

Soltanto rapidi flash, tra i novecento possibili esempi.

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 ??  ?? Capolavori Alcuni dei beni aperti il 19 e 20 marzo nelle Giornate di Primavera Fai
Palazzo Turati a Milano (foto Camera di Commercio)
I depositi del Museo archeologi­co di Napoli (foto Cennamo / Fai)
La Villa magistrale del Sovrano Ordine di Malta...
Capolavori Alcuni dei beni aperti il 19 e 20 marzo nelle Giornate di Primavera Fai Palazzo Turati a Milano (foto Camera di Commercio) I depositi del Museo archeologi­co di Napoli (foto Cennamo / Fai) La Villa magistrale del Sovrano Ordine di Malta...
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