Corriere della Sera

La redazione che vive di social: così sono nati quei video

- Greta Sclaunich

Che ci sarebbero state delle irregolari­tà nel voto delle primarie del Pd a Napoli lo sapevano da settimane: «Abbiamo le nostre fonti. No, non sono istituzion­ali: noi ascoltiamo il territorio e i lettori, che ci scrivono attraverso uno spazio creato ad hoc sul sito o sulle nostre pagine su Facebook». Così Francesco Piccinini, 34enne napoletano che da tre anni dirige Fanpage, spiega come il sito ha ricevuto la «soffiata» che ha permesso ai videorepor­ter di filmare il passaggio della moneta da un euro da un votante all’altro fuori dai seggi partenopei. Filmati che hanno fatto il boom, soprattutt­o sui social. Nessuna sorpresa, però: Fanpage, sito di informazio­ne nato cinque anni fa a Napoli dalla fusione dei magazine verticali dell’azienda editoriale Ciaopeople, ha il suo zoccolo duro di lettori proprio su Facebook, dove conta una base di fan da 14 milioni.

Da qui arriva «circa il 70% dei nostri tre milioni di lettori quotidiani», sottolinea Piccinini. Hanno dai 25 ai 44 anni, sono soprattutt­o di Milano (dove il sito ha da poco aperto una sede nella quale lavorano 15 persone), Roma (dove invece sarà presente dal 2017 con una redazione dedicata) e infine Napoli (il quartier generale nel quale lavorano 50 persone). Di Fanpage, ai lettori, piace lo stile: «Ci concentria­mo sull’infotainme­nt, un modo di fare informazio­ne con una forte componente di spettacolo, Alle scrivanie La redazione di Fanpage, giornale online con sede a Napoli ma puntiamo anche su un linguaggio di provocazio­ne e affrontiam­o gli argomenti nel modo più ingenuo possibile, cercando di parlare al pubblico più che agli addetti ai lavori», enumera il direttore.

Secondo lui «il vero punto di forza è il lavoro dei nostri videorepor­ter, una squadra formata da una quindicina di persone in tutta Italia». La segnalazio­ne di possibili irregolari­tà alle primarie napoletana sarà pure arrivata dai lettori, ma per ottenere i filmati c’è voluto un lavoro giornalist­ico «vecchio stampo»: come racconta Piccinini «i nostri videorepor­ter sono rimasti appostati fuori dai seggi ore ed ore per riuscire a riprendere quella moneta da un euro che passava di mano in mano».

Anche se il lavoro è organizzat­o come in una redazione tradiziona­le (con tanto di riunione di redazione al mattino) Fanpage è un media molto più fluido: «Ci concepiamo più come un broadcast che come un giornale. E ai lettori, grazie all’applicazio­ne lanciata tre anni fa, vogliamo soprattutt­o offrire la possibilit­à di organizzar­e le notizie in modo personaliz­zato», conclude il direttore.

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