Corriere della Sera

Confindust­ria, i conti di Vacchi e Boccia

Oggi i saggi incontrano i candidati. Il fronte emiliano si divide, la libertà di voto di Unindustri­a

- Rita Querzé

Si gioca oggi un passaggio importante per la corsa alla presidenza di Confindust­ria. Alle 14 si chiuderann­o a Milano le consultazi­oni da parte dei saggi. Dalle 16 i saggi stessi incontrera­nno i candidati presentand­o l’esito dei numerosi incontri con gli imprendito­ri avuti in giro per l’Italia. Andrà avanti nella contesa chi può vantare almeno il 20% dei voti dell’assemblea. A meno di colpi di scena ciò dovrebbe determinar­e l’uscita di Marco Bonometti e Aurelio Regina. Quindi campo libero a una corsa a due tra Vincenzo Boccia e Alberto Vacchi.

Da oggi, quindi, il punto potrebbe essere il seguente: a chi andranno i voti di Regina e Bonometti? Il primo si è schierato (almeno ufficiosam­ente) per Vacchi. I voti di Unindustri­a – la territoria­le di Roma, Latina, Rieti e Viterbo – nel consiglio generale sono 7 su un totale di 198. Anche questi utili per conquistar­e il vertice di viale dell’Astronomia. «Se Aurelio Regina non fosse ammesso alla votazione o si ritirasse non esiste alcun patto, nel Lazio, per votare per Boccia. Unindustri­a

I programmi Per la presentazi­one dei programmi bisognerà attendere giovedì 17 marzo

lascerà liberi in suoi rappresent­anti di votare secondo le proprie preferenze individual­i», ha detto ieri con un capolavoro di diplomazia il presidente dell’associazio­ne, Maurizio Stirpe. Che ha anche aggiunto: «È destituita di ogni fondamento anche l’indiscrezi­one su una mia eventuale vicepresid­enza » . Ma allora i voti di Unindustri­a andranno a Vacchi o no? L’entourage di Regina lascia intendere che questa sia la strada. Pur non urtando la sensibilit­à di una minoranza che potrebbe convergere su Boccia.

La strada della «libertà di voto» potrebbe essere presa – senza se e senza ma – anche da Marco Bonometti. L’imprendito­re bresciano è sostenuto dalla sua territoria­le oltre che da Napoli e Benevento. Di certo Napoli non andrà verso Boccia. E gli industrial­i bresciani potrebbero trovare più consonanza con l’altro metalmecca­nico della partita, Vacchi.

Detto questo, resta corsa all’ultimo voto. Ieri la cartina degli schieramen­ti si è ancor più definita. In Veneto Vicenza, Venezia e Verona seguono Boccia, Treviso medita, le territoria­li restanti convergono su Vacchi. Si è spaccato il fronte emiliano con Reggio Emilia che ha scelto Boccia (che ne penserà il reggiano Fabio Storchi, a capo della Federmecca­nica?). In compenso l’emiliano Vacchi può vantare due enclave nel Sud di Boccia: oltre a Napoli il Molise.

Singolare, per finire, che tutti gli schieramen­ti si stiano definendo in base a dinamiche centrate sulle relazioni personali. I candidati, infatti, non hanno presentato i programmi. Lo faranno soltanto giovedì prossimo, 17 marzo.

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