Berlusconi e la tentazione del tecnico made in Milan Brocchi è sempre un’idea
I due hanno cenato ad Arcore. L’ipotesi Lippi resta viva
Dorothea Wierer (foto) manca il podio, anzi la vittoria alla quale tanto teneva, nella gara individuale dei Mondiali di biathlon, ma si consola con la Coppa del Mondo di questa specialità che si disputa sulla distanza più lunga del programma. L’ottavo posto finale è infatti sufficiente a precedere (di due punti appena) la francese Marie Dorin Habert, medaglia d’oro nella prova iridata davanti alla connazionale Anais Bescond e alla tedesca Laura Dahlmeier. La Wierer, fresca dell’argento mondiale nella pursuit, è la seconda biathleta italiana a raggiungere la coppa: la prima fu Nathalie Santer nella stagione 1993-94. Eppure Dorothea era soddisfatta solo a
Accanto alla suggestione degli «allenatori eletti», come direbbe (e sponsorizza) Arrigo Sacchi, il cui esponente più gettonato ultimamente pare Di Francesco, nel cuore di Silvio Berlusconi alberga sempre la tentazione dell’allenatore costruito in casa. Da lanciare, magari «plasmare» e veder crescere secondo il Dna rossonero e i dettami del «vincere e convincere». Così quello che sembrava il candidato alla panchina di Sinisa Mihajlovic se l’allenatore serbo fosse stato esonerato durante la stagione — e di cui poi si sono tutti dimenticati —, ha in realtà sempre un posto nei pensieri del presidente del Milan: si tratta di Cristian Brocchi, attuale allenatore della Primavera, apprezzato per il suo gioco d’attacco.
È vero che gli ultimi due tentativi con Clarence Seedorf e Pippo Inzaghi hanno mostrato tutte le difficoltà che incontra un allenatore inesperto a debuttare in serie A (Brocchi ha alle spalle una stagione alla guida degli Allievi e due con la Primavera), ma Berlusconi è ostinato quando rincorre un’idea. E più che agli insuccessi continua a pensare ai precedenti fortunati di tecnici «scoperti» da lui, Sacchi (che però allenava già il Parma) e Capello. E chissà che, a sostegno di Brocchi, non si ripensi a Marcello Lippi, come già era stato durante la stagione. Inoltre l’opzione dell’allenatore costruito in casa ha dalla sua anche il costo zero, o quasi.
Brocchi, qualche settimana fa, è stato a cena ad Arcore, naturalmente per parlare del settore giovanile, però si sa come vanno queste cose, è quasi inevitabile che poi a tavola si finisca per affrontare un po’ tutti gli argomenti. Quel che è chiaro
Promettente Cristian Brocchi, 40 anni, allenatore della Primavera del Milan (Pegaso News) L’ad spinge per continuare con Mihajlovic: vuole evitare altri cambi
Galliani con Sinisa
Tutto questo però accadrà a fine stagione, mentre Sinisa ha problemi più urgenti da risolvere: per esempio, trovare la spalla di Carlos Bacca per la sfida di domenica all’ora di pranzo con il Chievo. Luiz Adriano oggi dovrebbe tornare in gruppo, ma è comunque un mese e mezzo che non gioca. E quindi — se non dovesse avere una condizione accettabile — si torna all’idea di dare un’altra chance ai deludenti Balotelli e Ménez, senza scartare l’ipotesi che Boateng venga lanciato seconda punta. Spostare Bonaventura per mettere Antonelli a centrocampo sembra più rischioso, così come è difficile anche che venga avanzato Bertolacci, perché Montolivo difficilmente recupererà e quindi l’ex romanista dovrebbe restare a centrocampo. Tanti dubbi, in campo e fuori.