Corriere della Sera

Tirreno, Nibali limita i danni nella crono Show della Bmc di Oss, Quinziato e Caruso

- Marco Bonarrigo

Anche quando vince, Daniel Oss è fedele al suo ruolo nel ciclismo: umile gregario al servizio della causa sociale. Gli chiedono se è contento, lui dedica la vittoria ad Adriano Malori, compagno in Nazionale, convalesce­nte dopo il terribile incidente di gennaio in Argentina: «Lo aspetto in gara e voglio che un pezzettino della mia gioia sia suo». Gli domandano se difenderà la maglia, lui lancia la volata al compagno Van Avermaet per la tappa di oggi. Poi chiude ricordando che la maglia azzurra di leader è sulle sue spalle solo in attesa di posarsi domenica su quelle di capitan Van Garderen.

Oss ha trascinato ieri la Bmc alla vittoria nella cronosquad­re iniziale della 51ª TirrenoAdr­iatico: «Tutto studiato a tavolino tranne il mio passaggio per primo sul traguardo: è capitato. Mi fa piacere, certo, ma le individual­ità nella crono si annullano». La Bmc, sospinta dal vento sul lungomare di Camaiore, ha pedalato a 56,947 chilometri l’ora, media più alta nella storia della corsa. Per gli svizzeri-americani (in squadra anche gli azzurri Quinziato e Caruso) la crono è religione: «Quella individual­e — spiega Oss — è decisiva per vincere i grandi giri. A squadre, poi, c’è un mondiale in palio che fa gola agli sponsor».

Oss lancia Tejay Van Garderen, Successo Tirreno-Adriatico, la Bmc vince la cronosquad­re (Ansa) 28 anni, talento purissimo dalla psicologia fragile a caccia del salto di qualità. L’americano ha 2 secondi di vantaggio su Gianluca Brambilla, capitano-speranza della Quick Step, 4 sul francese Pinot, mai così forte a crono, 15 su Nibali («Non male consideran­do le forze in campo» dice il siciliano) e 21 sul polacco Kwiatkowsk­i, leader di Sky. Tra i big, lenta la Katusha di Rodriguez (+ 1’ 01”), lentissima (+2’03”) la Cannondale di Uran che è riuscita a sfracellar­si al suolo in un tracciato con quattro curve soltanto.

Oggi si va da Camaiore a Pomarance. Dei 206 chilometri previsti contano gli ultimi sei, con strappi fino al 15 per cento. Roba per uomini da classiche: affilano le ruote Sagan, Kwiatkowsk­i, Cancellara, Valverde Van Garderen e il padrone di casa Ulissi.

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