Corriere della Sera

Conte a un passo dal Chelsea

Scelta Il c.t. ha deciso di lasciare l’Italia, adesso lo comunicher­à al presidente federale Tutto sistemato con i Blues la firma nei prossimi giorni

- di Bocci, Bonsignore, M. Colombo

In uscita Antonio Conte, 47 anni il prossimo 31 luglio, ha giocato per 13 anni nella Juventus sino a diventarne il capitano e da allenatore ha regalato ai bianconeri 3 scudetti di fila (Activa)

La scelta è compiuta: Antonio Conte ha detto sì al Chelsea. Concluso l’Europeo di Francia, il commissari­o tecnico dell’Italia lascerà la Nazionale e si trasferirà in Inghilterr­a per vivere una nuova esperienza in Premier League. L’affare è fatto, gli ultimi dettagli sono stati definiti. È Conte il prescelto dal patron Roman Abramovich per guidare la rifondazio­ne del club londinese alle prese con una stagione davvero complicata che ha già fatto una vittima illustre: Josè Mourinho, sostituito da Guus Hiddink. Il cambio di allenatore non ha però mutato il vento a Stamford Bridge, tanto che il Chelsea è decimo in classifica, a venti punti dal Leicester e fuori dalla Champions League. E proprio l’eliminazio­ne ad opera del Paris Saint Germain ha dato l’impulso decisivo all’intesa che era già stata imbastita nelle ultime settimane.

Ora manca soltanto l’annuncio, che arriverà verosimilm­ente nei prossimi giorni. Conte dovrà compiere alcuni passi formali. Prima informerà il presidente della Federcalci­o Tavecchio della sua decisione, quindi firmerà il contratto con il Chelsea: accordo di tre anni a 6-6,5 milioni a stagione. Con la Figc l’occasione per parlare di futuro si presenterà già la prossima settimana quando il c.t. è atteso a Roma per pianificar­e nei particolar­i le amichevoli con Spagna e Germania di fine mese. Poi verrà il momento dell’incontro con Abramovich e dell’autografo che renderà ufficiale il matrimonio.

Dall’azzurro Italia, dunque, al «blue» del Chelsea. Il passaggio cromatico rinvia in qualche modo a una delle ragioni attribuite al suo disagio nei panni di commissari­o tecnico, ovvero la differente intensità di lavoro. Conte, infatti, si è sempre sentito un allenatore più che un selezionat­ore. In Inghilterr­a raccoglier­à una sfida stimolante, simile a quella iniziata nell’estate 2011 al timone della Juventus reduce da due settimi posti. Sono arrivati tre scudetti e due Supercoppe italiane.

E proprio le sue qualità di costruttor­e, la sua concretezz­a nel gestire il gruppo e l’attenzione nel lanciare i giovani (vedi Pogba nel 2012) hanno convinto Abramovich. Da tempo, inoltre, Antonio era affascinat­o da una esperienza Oltremanic­a tanto che da mesi ha iniziato a studiare con applicazio­ne l’inglese. Ora si confronter­à con colleghi del calibro di Guardiola, che sbarcherà al Manchester City, Klopp, già alla guida del Liverpool, e Mourinho, a un passo dal Manchester United. Annodata l’intesa, si penserà al mercato. Nonostante le abitudini di Abramovich, non dovrebbero esserci spese folli. Tradotto: al momento sembrano esclusi assalti a Pogba e Higuain, sia perché il Pipita ha una clausola di oltre 94 milioni, sia perché Conte vorrebbe blindare Diego Costa. L’obiettivo principale è il romanista Nainggolan (costa 35 milioni) ma occhio anche a Cavani.

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