Salvini non ha corretto la nota dei vertici locali e ha lanciato in solitaria il suo nome per Bologna
con tutte le conseguenze del no.
La situazione è deflagrata dopo una nota diramata ieri dal responsabile del Comitato Noi per Salvini del Lazio, Gian Marco Centinaio, ma cofirmata dal vicesegretario della Lega, Giancarlo Giorgetti. Una nota dunque timbrata da Salvini, nella quale si annunciava la non partecipazione del movimento alle «gazebarie» di domani e domenica per dire sì o no a Bertolaso: «Non ci sono le condizioni di serietà e lealtà per sondare i cittadini», su un uomo che «non è e non è mai stato il nostro candidato», scrivono i due. Di più: la Lega rivendica come risultato valido quello della consultazione pure svolta nei gazebo due settimane fa, che vide vincere Marchini con il doppio dei voti di Bertolaso, arrivato quarto.
L’«invito alla riflessione» agli alleati li ha lasciati basiti. E furiosi. Berlusconi, che proprio ieri mattina sul Messaggero cantava ancora le lodi di Bertolaso avvertendo Salvini, «mal consigliato sul territorio», che serve «lealtà» nella coalizione, ha chiamato il capo