Corriere della Sera

L’«Economist»: con Raggi M5S si normalizza e può vincere

- Emanuele Buzzi

Dopo il gradimento di Matteo Salvini e quello di Silvio Berlusconi (che l’ha definita «telegenica» e anche «un bravo avvocato»), Virginia Raggi incassa le attenzioni d’Oltremanic­a. «Smartening up», «mettersi in ghingheri», è il titolo dell’articolo che The Economist dedica alla candidata del Movimento a Roma, sostenendo che «ha una chiara chance di vittoria» alle elezioni comunali. Secondo il settimanal­e britannico, Raggi ha uno stile che evoca quello di «un’aspirante parlamenta­re democratic­a in America o di un politico tory (conservato­re, ndr) in Gran Bretagna». Viene citato il suo video di presentazi­one per le «comunarie». Soprattutt­o, per The Economist la candidatur­a dell’avvocatess­a — bollata come uno «shock» — è il segnale di una svolta in atto nel M5S. Raggi è stata votata al secondo turno dal 45,5% degli attivisti mentre al primo turno aveva preso solo 88 voti più di Marcello De Vito. La candidata è etichettat­a come «oratore di talento» e la sua scelta è la dimostrazi­one di come «il secondo maggior gruppo politico in Italia stia sempre più arrivando ad assomiglia­re a un partito normale». Il giornale britannico analizza poi quella che è stata finora la vita politica dei Cinque Stelle (sostenendo che per diversi aspetti è «il più e il meno democratic­o dei movimenti politici»): dalla scelta anti-euro nel 2014 all’alleanza con Nigel Farage fino alle ultime posizioni sulle unioni civili con la svolta di Grillo sulla libertà di coscienza riguardo alla stepchild adoption. L’excursus tocca anche le posizioni pro-Syriza e l’atteggiame­nto contrario alle privatizza­zioni. Nel caso i Cinque Stelle vogliano davvero diventare forza di governo — conclude The Economist — certi «contrasti dovranno essere risolte».

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