Corriere della Sera

La corsa a due per Confindust­ria Boccia e Vacchi, caccia a 100 voti

Entro il 17 il programma dei candidati. Bonometti: sceglierò la proposta migliore

- Raffaella Polato Rita Querzé

Marco Bonometti e Aurelio Regina si sfilano dalla corsa per la presidenza di Confindust­ria, restano in campo Vincenzo Boccia e Alberto Vacchi. Caccia aperta da qui al 31 marzo ai 99 voti necessari in consiglio generale per conquistar­e la prima poltrona di viale dell’Astronomia. La partita è aperta. «I saggi ci hanno detto dei consensi che abbiamo ricevuto — ha detto ieri Vincenzo Boccia — ma non ci dicono i numeri».

Cruciali i voti in libera uscita dei sostenitor­i di Regina e Bonometti. Il primo ieri ha fatto un chiaro endorsemen­t per Vacchi (ma il successore di Regina in Unindustri­a Roma, Maurizio Stirpe, ha lasciato libertà di scelta agli associati). Diversa la faccenda per quanto riguarda Marco Bonometti. Uscito dal colloquio con i saggi, il presidente degli industrial­i di Brescia ha rilasciato dichiarazi­oni senza mezze misure. Poi chiarite in una chiacchier­ata telefonica. «Voglio vedere i programmi dei candidati (che saranno presentati giovedì prossimo, 17 marzo, ndr) e anche le squadre che intendono mettere in campo per realizzarl­i — dice in sostanza Bonometti —. Solo su questa base potrò dare un’indicazion­e». «Non c’è stato un confronto aperto sui programmi, ha vinto il profession­ismo confindust­riale di chi ha tessuto ragnatele e scambiato consensi, come la peggiore politica», ha tagliato corto Bonometti. Una critica esplicita alla riforma Pesenti che ha cambiato le regole per l’elezione della presidenza. L’imprendito­re pone un aut aut: «O Confindust­ria cambia marcia da subito, mettendo trasparenz­a e chiarezza in questa contesa, o non avremo più alcuna ragione per esistere». «Solo opinioni personali», ha osservato laconico in serata il presidente in carica, Giorgio Squinzi.

Ormai nella contesa gran parte dei territori si sono schierati. Nord Ovest per Boccia, Lombardia, Lazio e Veneto spaccati, Emilia per Vacchi tranne Reggio Emilia, Marche per Vacchi, Umbria e Abruzzo non pervenuti come la Toscana (che si sta orientando verso Boccia). Sud e Isole per Boccia eccetto il Molise. Nel consiglio generale i pesi sono diversi. Per esempio: il Molise vale un voto, la sola Assolombar­da 17.

Da registrare lo schieramen­to di Federmecca­nica e Federaccia­i a favore di Vacchi. Per finire, ieri la polemica che nei giorni scorsi ha riguardato i Giovani (quelli dell’Emilia e di Milano sostengono Vacchi contraddic­endo le indicazion­i nazionali per Boccia) ha toccato anche la Piccola impresa. «Questa è una partita tra industrial­i e confindust­riali, non credo che Boccia rappresent­i tutta la piccola industria di territori come l’Emilia, la Lombardia o lo stesso Veneto», ha detto ieri Carlo Bonomi del comitato di presidenza di Assolombar­da. Risposta a stretto giro del presidente della Piccola, Alberto Baban: «Siamo compatti su Boccia».

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