Una «passeggiata nei boschi narrativi» e nei saggi dell’intellettuale

In fondo, come scrisse lo stesso Umberto Eco (1932-2016) nelle celebri Postille al suo romanzo più famoso, «i libri parlano sempre di altri libri». Ma prendere un mondo di biblioteche, di codici miniati, trattati filosofici e copisti medioevali, e farlo diventare il nucleo narrativo di un noir da trenta milioni di copie vendute, poteva riuscire solo a un grande erudito e scrittore. Proprio con Il nome della rosa si apre la nuova iniziativa editoriale del «Corriere della Sera», la collana «Umberto Eco. Romanzi e saggi», realizzata in collaborazione con la casa editrice Bompiani, che sarà in edicola da domani, sabato, ogni settimana: l’occasione per rileggere, o conoscere, una quantità di opere, sia di narrativa sia di saggistica, del semiologo scomparso il 19 febbraio (ciascun volume in vendita al prezzo di 9,90 più il costo del quotidiano). Domani dunque il primo volume sulle avventure di Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, e nelle prossime settimane le opere che contribuiscono a creare un ritratto dell’intellettuale. Per i romanzi, il secondo volume dedicato a Il pendolo di Foucault sarà in edicola il 19 marzo, per continuare con L’isola del giorno prima (nella nuova edizione) il 26 marzo e con Baudolino il 16 aprile. Per quanto riguarda i testi saggistici, la collana propone alcuni dei titoli più noti di Eco, come Diario minimo, che contiene Fenomenologia di Mike Bongiorno ( in edicola dal 2 aprile), Apocalittici e integrati sulla cultura di massa e sull’industria culturale (in edicola dal 9 aprile), oppure le Sei passeggiate nei boschi narrativi, un saggio che contiene le sei lezioni di Eco che lo studioso propose alle Norton Lectures di Harvard nel 199293 (in edicola dal 23 aprile). Una collana che racchiude opere storiche, come il saggio Come si fa una tesi di laurea, del 1977, e lavori recentissimi, come l’ultimo romanzo, Numero Zero. (i. b.)