Corriere della Sera

Se il rossetto vale più dello zucchero

- Di Corinna De Cesare

Il rossetto è molto più di un trucco, diceva Coco Chanel. E, a distanza di molti anni, bisogna riconoscer­e che non aveva tutti i torti. Basta partire dalle origini, antichissi­me: già sulle statuette dei Sumeri (4000 a.C.) si marcava il contorno occhi con il colore nero. Nell’antico Egitto gli uomini usavano il trucco per le cerimonie reali mentre i greci cominciaro­no a sperimenta­rlo usando piante e frutti come coloranti, come ha raccontato Lisa Eldridge in un video sulla storia del make up che su YouTube ha fatto più di due milioni di visualizza­zioni. Dagli anni 80 in Italia i cosmetici sono entrati persino nel paniere Istat per le rilevazion­i dei prezzi al consumo finalizzat­e alla misura dell’inflazione. I tatuaggi, tanto per avere un termine di paragone, sono comparsi per la prima volta solo quest’anno. Come mai? L’industria cosmetica ha un valore di 9,3 miliardi di euro nel nostro Paese con un export che nel 2015 ha raggiunto 3,7 miliardi. La produzione industrial­e del settore è riuscita a mantenere incrementi positivi negli ultimi sei anni, con l’eccezione del 2009 (-2,6%), per riprendere poi la risalita nel 2010 e 2011 (+5,7% e +4,4%, rispettiva­mente) nel 2012 (+0,9%), nel 2013 (+2,7%) e anche nel 2014 (+0,8%). Non è un caso quindi se alcuni prodotti come il rossetto siano stati inseriti nel paniere Istat da più di trent’anni per arrivare ad includere un’intera categoria cosmetica («Trattament­i di bellezza») che pesa oggi sul paniere più di alcuni beni primari come lo zucchero e l’olio. Negli anni 2000 fu persino coniato il «Lipstick index» (indice rossetto) ossia un indice che metteva in correlazio­ne l’andamento dell’economia alla vendita di rossetti. La teoria, ideata da Leonard Lauder, presidente dell’omonimo gruppo, sosteneva che in tempi di crisi le donne acquistano più rossetti rinunciand­o ad altri articoli costosi. La prova che aveva ragione arrivò dopo la tragedia dell’11 settembre quando le multinazio­nali della cosmetica videro le vendite di rossetti moltiplica­rsi. Aveva ragione Coco, il rossetto può essere molto più di un trucco.

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