E Tavecchio aspetta ancora una telefonata
Antonio Conte corre rapido verso Londra: la decisione è presa, l’accordo con il Chelsea trovato, la firma imminente. Sull’altra sponda del fiume non c’è la stessa frenesia. La Federcalcio non ha fretta. Il presidente Tavecchio segue con attenzione gli aggiornamenti, pressoché costanti, che nell’ultimo mese sono rimbalzati sull’asse Londra-Torino: Conte avrebbe già incontrato Abramovich, visitato il meraviglioso centro di allenamento nel Surrey, preparato la lista della spesa. Ma per adesso non ha trovato il tempo per una telefonata al suo datore di lavoro. Probabilmente aspetta la firma con gli inglesi prima di informarlo. Ma proprio perché i rapporti con il presidente sono stretti, diretti, quasi giornalieri, magari era lecito aspettarsi una comunicazione più tempestiva e trasparente. Conte lo aveva promesso e Tavecchio se lo sarebbe aspettato. Questo lungo silenzio rischia di sciupare il rapporto sulla strada dell’Europeo. Il presidente, in ogni caso, non avrebbe cambiato filosofia. Solo quando il c.t. uscente lo chiamerà, comincerà a mettere ordine nei suoi pensieri. Un altro Conte non c’è. Ci sono delle idee, però: il nuovo allenatore deve essere italiano, sinergico con la Federazione e deve interpretare il ruolo a tutto tondo. La Puma, che all’ex bianconero paga la metà del suo lussuoso stipendio da 5 milioni, lo vorrebbe di prima fascia ma Allegri per adesso è vincolato con la Juve, Mancini sembra orientato a continuare con l’Inter, Capello ha fatto sapere di non voler più allenare e Lippi, che potrebbe anche rientrare in Federcalcio, punta ad una scrivania e non a una panchina. Donadoni, Ranieri e Ventura, la rosa (al momento) dei candidati. Tavecchio sceglierà di testa sua, senza farsi condizionare dallo sponsor. L’ordine non è casuale: Donadoni è il primo perché il presidente lo ha conosciuto in Nazionale e ne ha apprezzato il comportamento durante i lunghi mesi in cui hanno lavorato fianco a fianco nella gestione della crisi del Parma. Ranieri però è in crescita. Bisognerà poi verificare cosa ne pensano i diretti interessati. E capire come evolverà il mercato delle panchine tra fine aprile e metà maggio, quando sarà il momento della scelta.