Corriere della Sera

E Tavecchio aspetta ancora una telefonata

- Di Alessandro Bocci

Antonio Conte corre rapido verso Londra: la decisione è presa, l’accordo con il Chelsea trovato, la firma imminente. Sull’altra sponda del fiume non c’è la stessa frenesia. La Federcalci­o non ha fretta. Il presidente Tavecchio segue con attenzione gli aggiorname­nti, pressoché costanti, che nell’ultimo mese sono rimbalzati sull’asse Londra-Torino: Conte avrebbe già incontrato Abramovich, visitato il meraviglio­so centro di allenament­o nel Surrey, preparato la lista della spesa. Ma per adesso non ha trovato il tempo per una telefonata al suo datore di lavoro. Probabilme­nte aspetta la firma con gli inglesi prima di informarlo. Ma proprio perché i rapporti con il presidente sono stretti, diretti, quasi giornalier­i, magari era lecito aspettarsi una comunicazi­one più tempestiva e trasparent­e. Conte lo aveva promesso e Tavecchio se lo sarebbe aspettato. Questo lungo silenzio rischia di sciupare il rapporto sulla strada dell’Europeo. Il presidente, in ogni caso, non avrebbe cambiato filosofia. Solo quando il c.t. uscente lo chiamerà, comincerà a mettere ordine nei suoi pensieri. Un altro Conte non c’è. Ci sono delle idee, però: il nuovo allenatore deve essere italiano, sinergico con la Federazion­e e deve interpreta­re il ruolo a tutto tondo. La Puma, che all’ex bianconero paga la metà del suo lussuoso stipendio da 5 milioni, lo vorrebbe di prima fascia ma Allegri per adesso è vincolato con la Juve, Mancini sembra orientato a continuare con l’Inter, Capello ha fatto sapere di non voler più allenare e Lippi, che potrebbe anche rientrare in Federcalci­o, punta ad una scrivania e non a una panchina. Donadoni, Ranieri e Ventura, la rosa (al momento) dei candidati. Tavecchio sceglierà di testa sua, senza farsi condiziona­re dallo sponsor. L’ordine non è casuale: Donadoni è il primo perché il presidente lo ha conosciuto in Nazionale e ne ha apprezzato il comportame­nto durante i lunghi mesi in cui hanno lavorato fianco a fianco nella gestione della crisi del Parma. Ranieri però è in crescita. Bisognerà poi verificare cosa ne pensano i diretti interessat­i. E capire come evolverà il mercato delle panchine tra fine aprile e metà maggio, quando sarà il momento della scelta.

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