Corriere della Sera

Rischio irrilevanz­a dopo le liti I tormenti dei 5 Stelle nelle città

Il passo indietro da Ravenna a Salerno e resta l’impasse su Milano

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delle liste in alcuni capoluoghi ha creato però diversi malumori e acceso dibattiti proseguiti anche a distanza di ore dall’annuncio del blog. E riaperto vecchie ferite. L’epicentro della crisi è la Romagna: a Rimini e Ravenna il M5S veniva accreditat­o di discrete chance. La decisione di Grillo e Casaleggio ad alcuni è suonata come una mossa politica, un riacuirsi dello scontro tra fedelissim­i e piazzarott­iani. L’eurodeputa­to Marco Affronte, considerat­o vicino al sindaco di Parma, attacca: «Tutti gli attivisti e tutti gli eletti ogni ora di ogni giorno del loro impegno ci mettono la faccia, sempre, in prima persona: è ora che lo “staff”, A Napoli Il candidato sindaco Matteo Brambilla, 46 anni, con Luigi Di Maio, 29, e Roberto Fico, 41 ( Ansa) qualunque cosa esso sia, faccia lo stesso — ha scritto —. Vogliamo vedere le vostre facce, sapere i vostri nomi. Giochiamo ad armi pari». Uno dei candidati sindaco a Rimini, Davide Grassi ha rincarato la dose: «I vertici del Movimento 5 Stelle invece di legittimar­lo, quel gruppo storico di Rimini, lo hanno calpestato ripetutame­nte».

Un discorso a parte merita Milano: anche qui gli attivisti sono spaccati tra chi invoca una nuova votazione e chi — la base che ha sostenuto le comunarie di novembre — vuole Gianluca Corrado come candidato sindaco in sostituzio­ne di Bedori. La scelta verrà ufficializ­zata nel giro di due- tre giorni. Preoccupa l’11% fatto segnare dal sondaggio diffuso dal Tg3 nel capoluogo lombardo. I vertici vorrebbero girare pagina, azzerare quanto fatto, ma temono di aprire una faglia con molti militanti della prima ora. All’ombra della Madonnina, quindi, il discorso potrebbe assumere una piega diversa rispetto agli altri capoluoghi, la soluzione opposta. C’è chi tra i militanti ironizza: «In alcuni comuni saremo assenti per coerenza verso la base, a Milano irrilevant­i per merito della base».

Ma i vertici del Movimento preferisco­no guardare già oltre. E lo dimostrano le parole di Luigi Di Maio (che ieri ha

Le critiche allo staff

L’europarlam­entare Affronte: è ora che anche lo staff ci metta la faccia

presentato insieme a Roberto Fico il candidato sindaco di Napoli, il monzese Matteo Brambilla): «Se noi gli togliamo Roma, rimuoviamo il centro nevralgico delle loro clientele e dei loro rapporti di potere. Se l’anno prossimo si andrà a votare per le politiche, come penso, proveremo a mandarli a casa».

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