Il mondo che cambia visto dall’automobile
L’automobile è uno dei metri più significativi con i quali misurare le evoluzioni delle società, forse persino lo spirito dei tempi. Oggi, si tende a dire che il suo uso è all’inizio di un cambiamento storico. Probabilmente è così: dal car-sharing all’auto senza guidatore, l’idea di auto cambia. Uno studio della società di consulenza Boston Consulting Group ha misurato l’impatto attuale della condivisione di automobili e ha tracciato uno scenario al 2021. Nel 2015, c’erano in circolazione nel mondo 86 mila veicoli di car-sharing per 5,8 milioni di utilizzatori,
2,5 miliardi di minuti di viaggio realizzati, un giro d’affari annuale di 650 milioni di euro. Più nel particolare, 33 mila auto in Asia per 2,3 milioni di clienti, 31 mila in Europa con 2,1 milioni di utilizzatori, 22
mila nell’America del Nord con 1,5 milioni di guidatori in condivisione. Non è ancora un’onda travolgente. Per esempio, in una delle capitali mondiali del car-sharing, Berlino, è in operazione una flotta di 2.900 auto: ma copre solo lo 0,1% delle opzioni di mobilità e si confronta con il 29,5% dei veicoli privati e il 12,5% delle biciclette (a parità di distanza coperta, costa meno del taxi ma più della macchina privata e dei 2,70 euro del biglietto della metropolitana). È però qualcosa di significativo e soprattutto di influente. Il Boston Consulting Group ha stabilito che nel 2021 il car-sharing provocherà nel mondo una riduzione delle vendite di auto di 792 mila unità, circa l’ 1% dei 78,4
milioni di veicoli nuovi previsti. Perdita di vendite che sarà compensata solo per un terzo da quelle che saranno comprate dai gestori delle flotte di car-sharing, 246 mila. I produttori di auto vedranno cioè ridursi le loro vendite annuali di circa 550 mila unità: in termini di fatturato, 7,4 miliardi di euro. II cambiamento maggiore sarà però prodotto dall’arrivo dei «veicoli autonomi», cioè senza guidatore, che inizieranno ad avere effetti significativi sulla mobilità attorno al 2027. Sarà a quel punto che car-sharing e auto senza guidatore si fonderanno — grazie alla manovrabilità, al basso costo e alla flessibilità — e l’impatto dei nuovi modelli di guida e delle nuove tecnologie cambierà più profondamente tutto, anche nelle città più piccole oggi trascurate. Probabilmente la berlina status-symbol con chauffeur umano non sparirà; per un po’.