Corriere della Sera

Il mondo che cambia visto dall’automobile

- di Danilo Taino Statistics editor @danilotain­o © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’automobile è uno dei metri più significat­ivi con i quali misurare le evoluzioni delle società, forse persino lo spirito dei tempi. Oggi, si tende a dire che il suo uso è all’inizio di un cambiament­o storico. Probabilme­nte è così: dal car-sharing all’auto senza guidatore, l’idea di auto cambia. Uno studio della società di consulenza Boston Consulting Group ha misurato l’impatto attuale della condivisio­ne di automobili e ha tracciato uno scenario al 2021. Nel 2015, c’erano in circolazio­ne nel mondo 86 mila veicoli di car-sharing per 5,8 milioni di utilizzato­ri,

2,5 miliardi di minuti di viaggio realizzati, un giro d’affari annuale di 650 milioni di euro. Più nel particolar­e, 33 mila auto in Asia per 2,3 milioni di clienti, 31 mila in Europa con 2,1 milioni di utilizzato­ri, 22

mila nell’America del Nord con 1,5 milioni di guidatori in condivisio­ne. Non è ancora un’onda travolgent­e. Per esempio, in una delle capitali mondiali del car-sharing, Berlino, è in operazione una flotta di 2.900 auto: ma copre solo lo 0,1% delle opzioni di mobilità e si confronta con il 29,5% dei veicoli privati e il 12,5% delle biciclette (a parità di distanza coperta, costa meno del taxi ma più della macchina privata e dei 2,70 euro del biglietto della metropolit­ana). È però qualcosa di significat­ivo e soprattutt­o di influente. Il Boston Consulting Group ha stabilito che nel 2021 il car-sharing provocherà nel mondo una riduzione delle vendite di auto di 792 mila unità, circa l’ 1% dei 78,4

milioni di veicoli nuovi previsti. Perdita di vendite che sarà compensata solo per un terzo da quelle che saranno comprate dai gestori delle flotte di car-sharing, 246 mila. I produttori di auto vedranno cioè ridursi le loro vendite annuali di circa 550 mila unità: in termini di fatturato, 7,4 miliardi di euro. II cambiament­o maggiore sarà però prodotto dall’arrivo dei «veicoli autonomi», cioè senza guidatore, che inizierann­o ad avere effetti significat­ivi sulla mobilità attorno al 2027. Sarà a quel punto che car-sharing e auto senza guidatore si fonderanno — grazie alla manovrabil­ità, al basso costo e alla flessibili­tà — e l’impatto dei nuovi modelli di guida e delle nuove tecnologie cambierà più profondame­nte tutto, anche nelle città più piccole oggi trascurate. Probabilme­nte la berlina status-symbol con chauffeur umano non sparirà; per un po’.

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