Corriere della Sera

Milan, c’è un problema: è sparito l’attacco

Mihajlovic duro: «Nessun tiro in porta in due partite». Stasera la Lazio, che potrebbe essere nel suo futuro

- Arianna Ravelli

«Non so se serve un motivatore, uno psicologo, uno psichiatra o un esorcista, me lo chiedo da mesi...». A dieci partite dalla fine della stagione (nove di campionato più la finale di Coppa Italia), parlare di Milan significa accomodars­i sul lettino e riproporre i soliti temi attorno alla psiche dei rossoneri: «gli alti e i bassi di testa» li chiama Ignazio Abate, quello che, assieme ad Abbiati, era stato durissimo con la squadra dopo il pari incolore con il Chievo e ora si prende gli elogi del suo allenatore Sinisa Mihajlovic: «Ogni tanto fa bene dire certe cose».

«C’è stato un inconscio appagament­o dopo la serie dei risultati utili, il gruppo che è arrivato terzo nel 2013 non era più forte di questo, solo più concentrat­o», spiega il capitano Montolivo che stasera contro la Lazio rientrerà, anche se non è ben chiaro da cosa il gruppo si sia sentito appagato, visto che ha sempre veleggiato attorno al sesto posto. Che, ribadisce Sinisa, «non ci soddisfa perché abbiamo una rosa di qualità, anche se — va detto — Juve, Roma, Napoli e Fiorentina Coppia Contro la Lazio torna la coppia d’attacco di inizio stagione: Luiz Adriano-Bacca (LaPresse) sono partite più avanti di noi » e la puntualizz­azione sembra una controanal­isi rispetto agli obiettivi presidenzi­ali. Ottantasei milioni spesi in estate non sono bastati a scalare posizioni. Magari non sono stati spesi benissimo, ma questo non lo può dire certo Sinisa, che per la prossima stagione pare più vicino alla squadra avversaria — ovvero alla Lazio che pensa a lui per ripartire, con Pioli che rischia di saltare subito in caso di sconfitta —, che non al Milan. «Questo lo dite voi, io qui sto benissimo». Così, quando si cerca di centrare il problema, si torna sempre alla parola magica: atteggiame­nto. Ovvero, secondo il dizionario, il «modo di disporsi o di presentars­i, come riflesso di un determinat­o stato d’animo». Per Sinisa è un vizio italico e forse bisognereb­be rifletterc­i su: «Non è concepibil­e non dare il massimo. In Inghilterr­a fanno il torello a 200 all’ora, e magari si fanno male, in Italia prendono in giro i compagni che stanno fuori: è una piccola cosa ma fa capire molto». Al Milan, c’è però un problema più specifico e per Sinisa si chiama attacco. «Per fare gol dobbiamo spingere il pallone in dieci. Abbiamo attaccanti di qualità, devono fare la differenza. Non cerco un colpevole, cerco di motivarli e renderli più responsabi­li. Non è possibile che nelle ultime due partite i quattro attaccanti non abbiano mai tirato in porta. Hanno 10 partite per onorare maglia, nome e storia: sono sicuro che lo faranno». I quattro sono stati sottoposti a colloqui in settimana. Chi gioca con Bacca (che non prende la porta da quattro partite) è un problema risolto: tocca a Luiz Adriano e il perché (a proposito di atteggiame­nto) è presto detto, «è un giocatore che dà tutto quello che ha». Per il resto, toccherà a Zapata al posto di Alex (mal di schiena) mentre Donnarumma dopo la febbre si è ripreso il posto: «Non ce l’avesse fatta avrebbe giocato Abbiati» e così Mihajlovic ufficializ­za la rottura definitiva con Diego Lopez (2,5 milioni di ingaggio).

Mihajlovic Non so se serve un motivatore, uno psicologo, uno psichiatra o un esorcista Gli attaccanti poi devono tornare a fare la differenza

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