Roberto D’Anchise
Responsabile U.O. Chirurgia del Ginocchio Istituto Ortopedico Galeazzi Irccs, Milano edema dell’osso spongioso del ginocchio è un’evenienza relativamente frequente che può avere diverse cause da approfondire bene . Effettuare una corretta diagnosi permette infatti di scegliere la strategia terapeutica più adatta, evitando, per esempio, un intervento chirurgico sui menischi non necessario.
Che cos’è l’edema spongioso ?
«L’edema è una reazione dell’osso simile a quella che può avvenire in altri tessuti. È il risultato dello stravaso di liquidi dai piccoli capillari che attraversano l’osso spongioso, che comporta difficoltà nello scarico venoso con conseguente aumento della pressione a livello di questo tessuto. L’osso spongioso è costituito da sottili strutture colonnari, le trabecole, variamente orientate e intrecciate tra loro in modo tale da delimitare numerose cavità intercomunicanti, contenenti midollo osseo, vasi sanguigni, nervi e tessuto adiposo. Nella ossa lunghe, come il femore e la tibia, il tessuto spongioso si trova alle estremità, al di sotto dell’osso compatto. Ha una funzione essenzialmente meccanica, conferendo resistenza e allo stesso tempo leggerezza. L’edema osseo indica dunque una sofferenza locale, nella maggior parte dei casi a livello dei condili femorali e più di rado dei piatti tibiali che costituiscono l’articolazione del ginocchio. Per altro questa condizione è frequente a livello del collo del femore e può interessare anche altre articolazioni», spiega Roberto D’Anchise, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia del Ginocchio, Istituto Ortopedico Galeazzi Irccs di Milano.
Quali sono le cause più frequenti?
«Nella maggior parte dei casi l’edema dell’osso spongioso del ginocchio è conseguenza di traumi diretti o distorsivi, come per esempio la rottura del legamento crociato anteriore. Talvolta si può verificare anche in seguito a una sollecitazione anomala, verosimilmente per microtraumi ripetuti. Un’altra causa possibile è la cosiddetta sindrome midollare dell’osso spongioso, di cui non sappiamo molto. Si pensa che derivi da una situazione infiammatoria, che può creare un’ischemia locale, un po’ come accede nell’osteonecrosi (morte del tessuto osseo). Ma mentre nella sindrome midollare il tessuto osseo interessato riesce a riacquisire le caratteristiche meccaniche e biologiche dell’osso sano, nella necrosi ciò non accade e il danno è permanente».
Come si riconosce?
«Il sintomo tipico è un dolore importante localizzato al ginocchio che si accentua con il carico. A un esame superficiale si può pensare che derivi da un trauma ai menischi. In realtà se si tocca con attenzione il ginocchio si nota che il fastidio è localizzato più all’osso che alla rima articolare (l’area di contatto tra tibia e femore). La risonanza magnetica permette di chiarire eventuali dubbi. Talvolta, però, nel caso della sindrome midollare succede che in prima battuta questa indagine non evidenzi alcun edema e che questo diventi visibile dopo alcune settimane. Non solo, è possibile il riscontro casuale di sofferenze da usura dei menischi che, però, potrebbero non essere la causa del dolore. E così può capitare che i pazienti vengano sottoposti a un intervento sul menisco, per poi scoprire che il vero problema era la sindrome midollare. In questi casi il consiglio è quello di non lasciarsi condizionare dal problema meniscale e soprattutto non ricorrere al bisturi con troppa leggerezza. Per fugare ogni dubbio, meglio attendere qualche settimana e poi ripetere la risonanza».
Dopo un l’edema osseo è rilevabile subito alla risonanza magnetica In caso di capita, invece, spesso che l’edema diventi visibile alla risonanza solo alcune settimane dopo l’insorgenza del dolore. A volte questa indagine può evidenziare contemporanee lesioni meniscali, a cui potrebbero essere attribuiti i sintomi. Per distinguere tra le due condizioni è quindi buona regola ripetere la risonanza dopo alcune settimane, mentre bisogna evitare un intervento affrettato sui menischi Escludendo patologie collaterali le principali cause dell’edema osseo del ginocchio sono per esempio una contusione
che comportano una sollecitazione anomala dell’osso spongioso
per esempio con rottura del crociato anteriore
condizione che sembrerebbe avere origine da un’ischemia temporanea dell’osso spongioso In fase acuta, soprattutto in caso di trauma, sono utili gli impacchi di e i farmaci La terapia richiede sempre un lungo periodo di con sospensione dell’attività fisica anche per mesi Per accelerare la risoluzione può giovare la Nelle forme più importanti si è rivelata utile la somministrazione per via endovenosa di farmaci della classe dei
di norma usati nell’osteoporosi