Corriere della Sera

Disservizi: in Europa siamo quelli che ne segnalano di più

- M.G.F.

difici inaccessib­ili con gradini troppo alti all’ingresso e privi di scivolo. Mezzi di trasporto pubblico senza pedane o che non funzionano. Stazioni senza ascensori, marciapied­i sconnessi: sono solo alcuni degli ostacoli che deve affrontare ogni giorno chi si muove su una sedia a rotelle.

Secondo una recente indagine sulla salute e l’inclusione sociale in Europa, realizzata da Eurostat - ufficio statistico dell’Unione Europea - su un campione di persone con disabilità, sono proprio gli italiani a segnalare il maggior numero di “barriere” nella mobilità (il 66,18% contro il 52,89% della media Ue): dai trasporti agli edifici inaccessib­ili.

«Chi ha una disabilità è un cittadino come gli altri che ha diritto a muoversi liberament­e per svolgere le attività della vita quotidiana, come andare a scuola, al lavoro, dal dottore, usufruire dei servizi di trasporto, coltivare i propri hobby o andare a cena con gli amici — sottolinea Daniela Campigotto, presidente della sezione Uildm di Udine — . Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi, spesso, però, non ci si rende conto delle difficoltà che incontra una persona in carrozzina e ancora troppi luoghi e ambienti non favoriscon­o l’integrazio­ne e l’inclusione nella società di chi ha bisogni diversi».

«Il concetto di mobilità va declinato concretame­nte — aggiunge Marco Rasconi, vicepresid­ente della sezione Uildm di Milano — . Significa abbattere le barriere architetto­niche presenti a scuola, in un palazzo, nei luoghi di lavoro e di svago, ma anche trovare soluzioni idonee insieme alle stesse persone con disabilità, per esempio in base al principio dell’ “accomodame­nto ragionevol­e”». Che, tra l’altro, è previsto dalla Convenzion­e delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità.

«Rendere le città più accessibil­i è utile a tutti — conclude Rasconi — . Nell’arco dell’esistenza chiunque può sperimenta­re ostacoli che limitano la mobilità, per esempio: un anziano, una mamma che si muove col passeggino o chi ha una capacità motoria temporanea­mente ridotta perché si è fratturato una gamba».

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