Corriere della Sera

A 12 anni salva i fratellini dal fuoco «Non potevo fuggire e lasciarli soli»

Incendio in casa a Catania, gli adulti sono fuori. Diego aiuta i piccoli e chiama i soccorsi

- Felice Cavallaro

una presa surriscald­ata.

Un divano è andato in fiamme, il soggiorno si stava trasforman­do in una camera a gas. Un disastro. Ma tutti salvi, grazie a Diego che con i fratellini ancora in pigiama scrutavano le operazioni dal marciapied­e di fronte dove li ha poi raggiunti mezzo paese in festa per il piccolo eroe, capace con i suoi occhioni scuri di smorzare il clamore, spiegando di avere fatto «una cosa normale».

Come ripete interrogan­do a sua volta: «Non è forse normale che si cerchi di salvare una persona se è in pericolo? E io che sentivo il fumo e avvertivo degli scricchiol­ii lassù, dove stavano Carla e Guido, che cosa dovevo fare? Rimanere fermo o scappare? Sono salito su e li ho aiutati a scendere per la scala scappando via tutti insieme...».

Come ha fatto senza dimenticar­e di afferrare il telefonino, il regalo di papà per gli undici anni. «È sempre scarico, ma stavolta per fortuna funzionava. Mi sono confuso e ho chiamato prima il 118, quelli dell’ambulanza, poi il 115...», racconta senza avere capito di scontrarsi con la diffidenza del centralini­sta dei vigili.

A sua volta sorpreso che a dare l’allarme fosse un bimbo. Ma soltanto un bimbo, soltanto Diego era rimasto nell’appartamen­to del piano terra dove vive con il papà e i fratellini da quando la mamma, Tiziana, si è trasferita a Catania per una terapia. E per questo da qualche tempo la nonna, Carmela Di Placido, impiegata al Comune, e il nonno, Antonino Caruso, si occupano di loro.

L’altra mattina, Elvis il muratore è uscito all’alba. Il nonno fuori presto per una commission­e. E la nonna alle 8 in municipio, di servizio, tranquilla perché poco dopo sarebbe arrivata una baby sitter. Una giornata come tante altre, insomma, ma con le scuole chiuse per la vigilia pasquale, i bambini a casa e il destino pronto ad insinuarsi con le sue

L’incidente

Il rogo è stato provocato da una presa elettrica che si è surriscald­ata

fatalità.

Delle prime tracce di fumo s’è accorta la piccola Carla, mentre il fratellino Guido ancora dormiva su, entrambi in casa dei nonni. Poi le urla, davanti al fuoco che cominciava ad aggredire i mobili della cucina rimessa a nuovo un mese fa. Urla avvertite giù da Diego: «Quando sono salito per la scala li ho visti terrorizza­ti, li ho trascinati sotto chiudendo la porta dei nonni. E poi via...».

«Piccolo ometto»: così lo zio Enzo Messina, il presidente del Consiglio comunale di Regalna, definisce adesso il nipotino Diego.

Un titolo ampiamente meritato.

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