Corriere della Sera

Vacca Agusta, i gioielli sono finiti in un compro-oro romeno

Genova, la conclusion­e del pm che ha indagato sui preziosi rubati all’amico che li custodiva per Raggio

- Erika Dellacasa

e mi è tornata in mente una frase di Pappano: questa è un’opera difficile... Perfetta per un debutto su due piedi alla Scala! Ma non ho fatto in tempo a spaventarm­i che ero davanti al Piermarini. E con orrore mi sono accorto di essere uscito senza soldi. Per fortuna ad aspettarmi fuori c’era un’anima buona del teatro».

Da quel momento tutto è successo come in sogno. «Non avevo idea di come Mariotti avesse impostato l’esecuzione. Con Francesco Manara, il violino di spalla, ci siamo impegnati a tenerci in costante contatto. Farò del mio meglio, gli ho promesso». Così è stato. Alle

Non finisce di stupire la storia di Francesca Vacca Agusta, scomparsa da Villa Altachiara a Portofino l’8 gennaio del 2001, il suo corpo fu ritrovato in mare due settimane dopo. L’inchiesta stabilì che la nobildonna, 58 anni e l’incubo di invecchiar­e, era precipitat­a dalla scogliera. Si aprì una battaglia fra tutti gli uomini della contessa per l’eredità. La vinse il suo ultimo compagno Maurizio Raggio. Ma i misteri non sono mai finiti.

Che fine hanno fatto, ad esempio, i gioielli della contessa, brillanti per un milione di euro? La risposta la dà ora il pm di Genova Emilio Gatti nell’avviso di conclusion­e indagini sul furto di gioielli avvenuto nel 2014 dalla villa di Rapallo di un amico di Raggio, l’imprendito­re Tommaso Mambretti.

Il magistrato ritiene che quei gioielli — in realtà di Raggio — possano essere finiti in Romania, affidati a un compro-oro di Toporu dall’amica I colpevoli del furto sarebbero il maggiordom­o e un imprendito­re edile di Marco Barolo, imprendito­re edile. La storia è complicata anche se alla fine il colpevole è il maggiordom­o. I gioielli della contessa erano scomparsi da tempo, li cercava soprattutt­o il Fisco nei confronti del quale Raggio ha un contenzios­o (è stato condannato a sei mesi di reclusione per aver sottratto beni sotto pignoramen­to da Villa Altachiara). Raggio avrebbe affidato i gioielli della contessa all’amico Mambretti per sottrarli al Fisco ma nell’agosto del 2014 i brillanti scompaiono dalla cassaforte. Mambretti e Raggio sospettano del maggiordom­o cingalese, Hiran Perera, 20.14 Gamba sale sul podio accolto da un applauso di simpatia del pubblico, informato della sostituzio­ne lampo. «Tutto è filato a meraviglia. Nell’emergenza si è vista la tempra della Scala. Maestranze, orchestral­i, cantanti, ciascuno ha dato il massimo, insieme abbiamo fatto squadra. L’imprevisto è diventato occasione di immediata intesa, di energia creativa».

Il successo finale, con i musicisti girati verso di lui ad applaudirl­o, ha suggellato una folle notte indimentic­abile. Da oggi per Gamba nulla sarà più come prima. «Un debutto da cardiopalm­a, la mia sorpresa di il solo a conoscere il pulsante elettronic­o per aprire la cassaforte. Affrontano l’uomo, la cui moglie è incinta, e lo minacciano. Perera si spaventa e va dalla polizia: «Non ho rubato io i gioielli ma adesso ho paura. Raggio ha detto che se non li restituivo avrebbero violentato mia moglie che aspetta un bambino e ucciso me». Partecipa alle intimidazi­oni Marco Barolo, amico di Mambretti. Ma — al termine delle indagini sul furto — il magistrato ha concluso che a rubare i gioielli sono stati il maggiordom­o e il falso amico Barolo, quest’ultimo avrebbe poi affidato il malloppo alla fidanzata

Milione di euro

Il valore dei brillanti portati via da villa Altachiara, residenza della contessa e spariti a Rapallo dalla cassaforte di Tommaso Mambretti romena per piazzarlo all’estero. Perera e Barolo sono accusati di furto aggravato e tentata estorsione mentre Raggio è finito nei guai per «esercizio arbitrario delle proprie ragioni». Indagati anche due manovali ingaggiati per spaventare il maggiordom­o. Quanto a Mambretti, oltre l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni gli viene contestata l’«interferen­za illecita nella vita privata». Il maggiordom­o infatti scoprì che il datore di lavoro aveva piazzato delle telecamere nella sua camera da letto.

L’ultimo mistero

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