Piano Juncker, con 1,7 miliardi Italia in testa negli investimenti
I progetti di Telecom Italia, Trenitalia, Grimaldi e Arvedi ottengono i finanziamenti Ue
Apripista è stato il gruppo dell’acciaio Arvedi, che nel maggio scorso ha ottenuto 100 milioni di finanziamento dalla Bei sotto garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici, ovvero il braccio operativo del Piano Juncker. La macchina della Ue si era messa in moto. A circa un anno, l’Italia risulta in testa alla classifica dei Paesi beneficiari stilata dalla Commissione Ue, con 1,7 miliardi di investimenti attivati attraverso 29 progetti, tra accordi di finanziamento a Pmi (ma anche a big come Telecom Italia o Trenitalia) e piani di infrastrutture (1,4 miliardi). Le aspettative sono per 12 miliardi di risorse messe in moto con l’«effetto leva» e per la creazione di oltre 3.200 nuovi posti di lavoro.
È il meccanismo del Piano per gli investimenti lanciato dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel novembre 2014 per far ripartire l’economia nel Vecchio Continente e creare nuovi posti di lavoro. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici ( acronimo inglese Efsi) ha l’obiettivo di liberare 315 miliardi in tre anni sulla base di 16 miliardi di garanzie del bilancio Ue e di 5 miliardi «cash» messi dalla Bei.
Tra i progetti che hanno ottenuto il finanziamento ci sono il piano di Telecom Italia per la banda ultra larga, che punta ad aumentare la copertura per le famiglie dal 32% attuale al 60% . Il gruppo di telecomunicazioni ha siglato a dicembre un accordo per un finanziamento da 500 milioni, di cui il 30% sarà dedicato allo sviluppo della rete nel Mezzogiorno. È di fine dicembre anche il prestito di 300 milioni a Trenitalia per l’acquisto di 49 nuove motrici e 250 carrozze viaggiatori a due piani per i pendolari per le reti regionali in Lazio, Toscana, Veneto, Piemonte e Liguria. Trasporti ed energia sono tra i settori strategici finanziati dal Piano Juncker, che attraverso l’Efsi punta a muovere il capitale privato facendo riprendere gli investimenti in Europa. È stato varato il piano per lo sviluppo delle rete ferroviaria di connessione tra le maggiori città italiane. A gennaio il gruppo Grimaldi ha visto l’approvazione di 200 milioni per l’acquisto di 10 nuove Bruxelles Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, navi da impiegare nella tratta Europa-Nord America mentre 2i Rete Gas avrà la stessa cifra da destinare all’installazione dei contatori gas intelligenti. Le tranche di finanziamento sono anche di importi inferiori, come i 30 milioni approvati dalla Bei per la Raffineria di Milazzo per migliorare l’efficienza energetica degli impianti e dei processi. Le garanzie messe in campo da Bei e Fondo sono determinati anche per riattivare il credito alle Pmi che negli scorsi anni, a causa della crisi, hanno sofferto per la contrazione dei finanziamenti da parte delle banche. L’azione combinata della Bce, che sta inondando il mercato di liquidità, unita al sistema di garanzie del Piano Juncker dovrebbe contribuire a sbloccare la situazione anche quando il rischio appare più elevato. La Bei ha firmato una serie di garanzie grazie alle quali Sace potrà aumentare a sua volta i propri volumi di garanzia e il proprio tasso di copertura ai beneficiari finali. Finora le Pmi hanno ricevuto 318 milioni a copertura di 21 operazioni a beneficio di oltre 44 mila aziende, che secondo le attese mobiliterà un totale di oltre 7 miliardi di investimenti. Si tratta di accordi di finanziamento, stipulati tra il Fondo europeo per gli investimenti (Fei) e le banche, che erogheranno nuovi prestiti alle piccole e medie imprese.