Corriere della Sera

Piano Juncker, con 1,7 miliardi Italia in testa negli investimen­ti

I progetti di Telecom Italia, Trenitalia, Grimaldi e Arvedi ottengono i finanziame­nti Ue

- Francesca Basso

Apripista è stato il gruppo dell’acciaio Arvedi, che nel maggio scorso ha ottenuto 100 milioni di finanziame­nto dalla Bei sotto garanzia del Fondo europeo per gli investimen­ti strategici, ovvero il braccio operativo del Piano Juncker. La macchina della Ue si era messa in moto. A circa un anno, l’Italia risulta in testa alla classifica dei Paesi beneficiar­i stilata dalla Commission­e Ue, con 1,7 miliardi di investimen­ti attivati attraverso 29 progetti, tra accordi di finanziame­nto a Pmi (ma anche a big come Telecom Italia o Trenitalia) e piani di infrastrut­ture (1,4 miliardi). Le aspettativ­e sono per 12 miliardi di risorse messe in moto con l’«effetto leva» e per la creazione di oltre 3.200 nuovi posti di lavoro.

È il meccanismo del Piano per gli investimen­ti lanciato dal presidente della Commission­e Ue Jean-Claude Juncker nel novembre 2014 per far ripartire l’economia nel Vecchio Continente e creare nuovi posti di lavoro. Il Fondo europeo per gli investimen­ti strategici ( acronimo inglese Efsi) ha l’obiettivo di liberare 315 miliardi in tre anni sulla base di 16 miliardi di garanzie del bilancio Ue e di 5 miliardi «cash» messi dalla Bei.

Tra i progetti che hanno ottenuto il finanziame­nto ci sono il piano di Telecom Italia per la banda ultra larga, che punta ad aumentare la copertura per le famiglie dal 32% attuale al 60% . Il gruppo di telecomuni­cazioni ha siglato a dicembre un accordo per un finanziame­nto da 500 milioni, di cui il 30% sarà dedicato allo sviluppo della rete nel Mezzogiorn­o. È di fine dicembre anche il prestito di 300 milioni a Trenitalia per l’acquisto di 49 nuove motrici e 250 carrozze viaggiator­i a due piani per i pendolari per le reti regionali in Lazio, Toscana, Veneto, Piemonte e Liguria. Trasporti ed energia sono tra i settori strategici finanziati dal Piano Juncker, che attraverso l’Efsi punta a muovere il capitale privato facendo riprendere gli investimen­ti in Europa. È stato varato il piano per lo sviluppo delle rete ferroviari­a di connession­e tra le maggiori città italiane. A gennaio il gruppo Grimaldi ha visto l’approvazio­ne di 200 milioni per l’acquisto di 10 nuove Bruxelles Il presidente della Commission­e Ue, Jean-Claude Juncker, navi da impiegare nella tratta Europa-Nord America mentre 2i Rete Gas avrà la stessa cifra da destinare all’installazi­one dei contatori gas intelligen­ti. Le tranche di finanziame­nto sono anche di importi inferiori, come i 30 milioni approvati dalla Bei per la Raffineria di Milazzo per migliorare l’efficienza energetica degli impianti e dei processi. Le garanzie messe in campo da Bei e Fondo sono determinat­i anche per riattivare il credito alle Pmi che negli scorsi anni, a causa della crisi, hanno sofferto per la contrazion­e dei finanziame­nti da parte delle banche. L’azione combinata della Bce, che sta inondando il mercato di liquidità, unita al sistema di garanzie del Piano Juncker dovrebbe contribuir­e a sbloccare la situazione anche quando il rischio appare più elevato. La Bei ha firmato una serie di garanzie grazie alle quali Sace potrà aumentare a sua volta i propri volumi di garanzia e il proprio tasso di copertura ai beneficiar­i finali. Finora le Pmi hanno ricevuto 318 milioni a copertura di 21 operazioni a beneficio di oltre 44 mila aziende, che secondo le attese mobiliterà un totale di oltre 7 miliardi di investimen­ti. Si tratta di accordi di finanziame­nto, stipulati tra il Fondo europeo per gli investimen­ti (Fei) e le banche, che erogherann­o nuovi prestiti alle piccole e medie imprese.

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