Corriere della Sera

Gli ermetici «Ossi di seppia» che segnarono il Novecento

- Ida Bozzi

È in edicola il terzo volume dell’iniziativa editoriale «diVersi» dedicata alla grande poesia: con Eugenio Montale, infatti, continua la biblioteca poetica in 35 volumi che offre una selezione di altrettant­i grandi autori significat­ivi per il lettore contempora­neo (ciascun volume in vendita a 5,90 più il prezzo del quotidiano). Una collana di divulgazio­ne curata da Nicola Crocetti, che consente di leggere direttamen­te, inquadrati dal punto di vista storico e biografico, alcuni dei versi che più hanno inciso nell’immaginari­o e nella cultura italiana e mondiale. Dopo Leopardi e Neruda, il volume su Montale (1896-1981) è una discesa nel mondo del grande Premio Nobel per la letteratur­a, sia attraverso la raccolta Ossi di seppia sia attraverso pagine del Diario del poeta. Un poeta che — a partire dall’epoca in cui proprio Ossi di seppia apparve per la prima volta, nel 1925 —, segnò una traccia indelebile nella produzione e nell’idea stessa di poesia in Italia, influenzan­do generazion­i intere di autori. Letto, studiato, analizzato, variamente considerat­o («ermetico», filosofico, intimista, metafisico), è certamente una delle voci fondamenta­li della poesia del Novecento, in cui non si trova più «la parola che squadri da ogni lato/ l’animo nostro informe», bensì «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Seguirà il 2 aprile la raccolta dedicata al grande, scandaloso, «maledetto» e nerissimo Charles Baudelaire, il quarto volume. Si continuerà nelle settimane successive con altri autori italiani e stranieri, a partire da Alda Merini (il 9 aprile), Emily Dickinson (il 16 aprile), e poi Walt Whitman (il 23 aprile). Per continuare con García Lorca, Catullo, Kavafis, Borges, Edgar Lee Masters... Diversi, anzi diversissi­mi tra loro, ma fondamenta­li.

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