Corriere della Sera

LA PREVENZION­E PROMESSA TRADITA

- di Umberto Veronesi* * Istituto Europeo di Oncologia

L a prevenzion­e, di cui nelle pagine successive si parla in modo ampio e approfondi­to, dovrebbe essere costanteme­nte al centro dell’attenzione mediatica e politica. Al contrario, la prevenzion­e è la grande promessa tradita della riforma sanitaria del ’79: il Sistema sanitario nazionale, che doveva attuarne i principi ispiratori, ha assunto la posizione delle casse mutue e delle assicurazi­oni “se ti ammali, io pago per la tua cura”, che niente ha a che vedere con il pilastro fondante della medicina preventiva “io faccio in modo che tu non ti ammali”.

Eppure la storia del 900 ci offre testimonia­nze concrete dei disastri che può produrre il trascurare la prevenzion­e. Nel 1895 il chirurgo Ludwig Rehn scoprì che il cancro della vescica era più diffuso nei lavoratori dell’industria dei coloranti, in particolar­e in chi lavorava con due sostanze: la beta-naftilamin­a e la benzidina. Tutti si aspettavan­o che la legge si facesse carico di tutelare i lavoratori e che le “fabbriche del cancro“fossero immediatam­ente chiuse. Invece ci vollero cento anni perché ciò avvenisse, e nel frattempo migliaia di persone si sono ammalate e sono morte. Più di recente il modello si è ripetuto con l’amianto. Sin dall’inizio del secolo sappiamo che questo materiale causa il mesoteliom­a, un temibile cancro polmonare, e negli anni ’60 io stesso organizzai una conferenza stampa per denunciare la sua pericolosi­tà, mostrando dati sui minatori che ne respiravan­o le polveri. Eppure solo dopo decine di anni sono stati chiusi gli stabilimen­ti di Casale Monferrato, dove ancora oggi la gente continua a morire per le polveri dell’amianto. Essendo poi un materiale di costruzion­e, l’amianto si è talmente diffuso che oggi abbiamo un problema di bonifica mondiale.

Il terzo esempio è il fumo di sigaretta. Da oltre 50 anni abbiamo la certezza che il tabacco è cancerogen­o: solo in Italia muoiono circa cento persone al giorno per tumore al polmone provocato dal fumo. Senza contare le vittime per malattie cardiovasc­olari e altri tipi di cancro. Si è mai sentita la dichiarazi­one di un Governo contro l’uso di sigarette? È mai stato attuato un programma capillare di educazione sanitaria nelle scuole? A me sembra di no. Lo Stato sta zitto di fronte alla strage che avviene ogni giorno sotto i suoi occhi. Pesa, evidenteme­nte, sulla coscienza dei politici l’esistenza di un Monopolio sui tabacchi, che porta alle casse dello Stato diversi miliardi di euro. Questo sì è un grave paradosso della prevenzion­e.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy