Viviana Galimberti
responsabile Unità di senologia molecolare Istituto europeo di oncologia, Milano rima o poi tutte le donne lo provano: «Il dolore al seno, o mastodinia, è una delle prime cause che porta le donne dal senologo, creando di solito l’occasione per tranquillizzarle: è infatti molto raro che il tumore al seno si manifesti così. «Questo primo incontro può comunque servire da stimolo per iniziare insieme un percorso di prevenzione», spiega Viviana Galimberti, responsabile dell’Unità di senologia molecolare dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
Quali sono le cause?
«In gran parte dei casi, soprattutto nelle donne giovani, il dolore al seno è ciclico ed è avvertito nel periodo premestruale, di solito una settimana prima della mestruazione, poi tende a diminuire. Il dolore interessa entrambe le mammelle, che appaiono gonfie e, talvolta, grumose al tatto e viene percepito in modo particolare ai quadranti esterni. La causa è da ricercarsi nelle fluttuazioni ormonali che caratterizzano il periodo precedente la mestruazione».
È sempre legato alle mestruazioni?
«No. E in questo caso il dolore non è ciclico, come dice il nome stesso, non è legato al ciclo ed è più comune nelle donne più mature, ormai in menopausa. Può insorgere all’improvviso per poi scomparire altrettanto velocemente o durare più a lungo, associandosi eventualmente ad altri disturbi come la sensazione che la pelle tiri o bruci un po’. In genere interessa una sola mammella, anche se può capitare che coinvolga entrambe. Spesso è legato alla presenza di cisti, cioè lesioni benigne a contenuto liquido, che possono comparire anche all’improvviso, da un giorno all’altro. In genere queste formazioni sono lisce, hanno una consistenza elastica (fluttuante), una forma ben definita e dimensioni molto variabili (da pochi millimetri sino a 4-5 centimetri). Un visita senologica e un’ecografia di verifica possono confermare questo sospetto. A volte capita anche di avvertire un dolore al seno che ha origine dalle vertebre, dai muscoli o, più di rado, dal cuore (angina). Classica è anche la dolorabilità che affligge le donne che hanno un seno molto abbondante, che può gravare anche su collo e schiena».
Quali controlli bisogna fare?
«Premesso che il dolore al seno non è quasi mai indicativo di una malattia maligna, è comunque importante che le donne si sottopongano a controlli regolari e la dolenzia mammaria è spesso l’occasione per iniziare questo percorso. Il primo passo per studiare il seno è la palpazione, che può consentire di evidenziare eventuali cisti o noduli. Poi si ricorre all’ecografia o alla mammografia, talvolta ad entrambe. L’ecografia si predilige nelle donne giovani, con un seno quindi più “ghiandolare”, che gli ultrasuoni “vedono” meglio. Passati i 40 anni si consigliano sia mammografia, sia ecografia. In un’ottica di prevenzione del tumore al seno, tutte le donne dovrebbero farle almeno ogni due anni passata questa età. Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening mammografico ogni due anni. Se è presente una storia familiare di carcinoma della mammella o una predisposizione genetica è bene valutare col proprio specialista l’opportunità di controlli più personalizzati, più stretti e spesso più precoci. Nella rara evenienza in cui il dolore al seno porti ad evidenziare lesioni sospette non resta che eseguire un’agobiopsia, che prevede il prelievo con un ago sottile di una piccola parte di tessuto mammario per l’analisi istologica».
In genere il dolore al seno viene classificato in È la forma È chiaramente collegato al
Dà sensazione di
e/o Di solito interessa
soprattutto i quadranti esterni Si presenta nel periodo
e poi diminuisce
frequente nelle donne
e negli anni
precedenti Il dolore risulta collegato alle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale. Di solito diminuisce o svanisce del tutto in caso di gravidanza o con la menopausa Non è associato al ciclo mestruale Talvolta dà la Vi si ricorre soprattutto dopo i 40 anni perché i raggi «vedono» meglio il tessuto adiposo presente in maggior quantità dopo quest’età A partire dai 40 anni l’esame è raccomandato ogni due anni a tutte le donne, eventualmente in associazione all’ecografia Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening ogni due anni
del seno
e/o di Il fastidio può essere
o In genere interessa solo in una zona precisa, ma al resto del seno È tipico nelle donne La pillola contraccettiva, i trattamenti per l’infertilità e la terapia ormonale sostitutiva in menopausa possono talvolta essere causa di dolore e tensione mammaria È utilizzata soprattutto nelle donne tra i 30 e i 40 anni perché il seno è più denso. Questa indagine sfrutta gli ultrasuoni che «vedono» meglio il tessuto ghiandolare, presente in genere in maggior quantità nel seno delle giovani Nella maggior parte dei casi dipende da modificazioni che si verificano a livello dei dotti galattofori o nelle ghiandole del latte, che possono portare alla formazioni di anche da un giorno all’altro
il dolore al seno senza bisogno di alcun trattamento Se il dolore è legato al si possono assumere Nei casi in cui il dolore è chiaramente legato a una un ciclo di di solito risolve il problema Se la mastite tende a recidivare e non guarisce dopo una decina di giorni di terapia, occorre approfondire con un’agobiopsia per escludere la presenza di un tumore infiammatorio, evenienza però molto rara Questa infezione del tessuto del seno, oltre al dolore, provoca
e Nella maggior parte dei casi colpisce le donne che allattano Il dolore al seno è uno dei sintomi che più spesso porta le donne a consultare un senologo e poi ad avviare un percorso di controlli periodici, con ricadute positive a lungo termine
ma in una piccola percentuale di casi si può scoprire un tumore in seguito all’esecuzione di alcuni accertamenti Questa procedura viene usata solo nei rari casi in cui si evidenziano lesioni sospette. Prevede il prelievo di una piccola porzione di tessuto mammario per l’analisi al microscopio