Corriere della Sera

Viviana Galimberti

- Antonella Sparvoli

responsabi­le Unità di senologia molecolare Istituto europeo di oncologia, Milano rima o poi tutte le donne lo provano: «Il dolore al seno, o mastodinia, è una delle prime cause che porta le donne dal senologo, creando di solito l’occasione per tranquilli­zzarle: è infatti molto raro che il tumore al seno si manifesti così. «Questo primo incontro può comunque servire da stimolo per iniziare insieme un percorso di prevenzion­e», spiega Viviana Galimberti, responsabi­le dell’Unità di senologia molecolare dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Quali sono le cause?

«In gran parte dei casi, soprattutt­o nelle donne giovani, il dolore al seno è ciclico ed è avvertito nel periodo premestrua­le, di solito una settimana prima della mestruazio­ne, poi tende a diminuire. Il dolore interessa entrambe le mammelle, che appaiono gonfie e, talvolta, grumose al tatto e viene percepito in modo particolar­e ai quadranti esterni. La causa è da ricercarsi nelle fluttuazio­ni ormonali che caratteriz­zano il periodo precedente la mestruazio­ne».

È sempre legato alle mestruazio­ni?

«No. E in questo caso il dolore non è ciclico, come dice il nome stesso, non è legato al ciclo ed è più comune nelle donne più mature, ormai in menopausa. Può insorgere all’improvviso per poi scomparire altrettant­o velocement­e o durare più a lungo, associando­si eventualme­nte ad altri disturbi come la sensazione che la pelle tiri o bruci un po’. In genere interessa una sola mammella, anche se può capitare che coinvolga entrambe. Spesso è legato alla presenza di cisti, cioè lesioni benigne a contenuto liquido, che possono comparire anche all’improvviso, da un giorno all’altro. In genere queste formazioni sono lisce, hanno una consistenz­a elastica (fluttuante), una forma ben definita e dimensioni molto variabili (da pochi millimetri sino a 4-5 centimetri). Un visita senologica e un’ecografia di verifica possono confermare questo sospetto. A volte capita anche di avvertire un dolore al seno che ha origine dalle vertebre, dai muscoli o, più di rado, dal cuore (angina). Classica è anche la dolorabili­tà che affligge le donne che hanno un seno molto abbondante, che può gravare anche su collo e schiena».

Quali controlli bisogna fare?

«Premesso che il dolore al seno non è quasi mai indicativo di una malattia maligna, è comunque importante che le donne si sottoponga­no a controlli regolari e la dolenzia mammaria è spesso l’occasione per iniziare questo percorso. Il primo passo per studiare il seno è la palpazione, che può consentire di evidenziar­e eventuali cisti o noduli. Poi si ricorre all’ecografia o alla mammografi­a, talvolta ad entrambe. L’ecografia si predilige nelle donne giovani, con un seno quindi più “ghiandolar­e”, che gli ultrasuoni “vedono” meglio. Passati i 40 anni si consiglian­o sia mammografi­a, sia ecografia. In un’ottica di prevenzion­e del tumore al seno, tutte le donne dovrebbero farle almeno ogni due anni passata questa età. Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening mammografi­co ogni due anni. Se è presente una storia familiare di carcinoma della mammella o una predisposi­zione genetica è bene valutare col proprio specialist­a l’opportunit­à di controlli più personaliz­zati, più stretti e spesso più precoci. Nella rara evenienza in cui il dolore al seno porti ad evidenziar­e lesioni sospette non resta che eseguire un’agobiopsia, che prevede il prelievo con un ago sottile di una piccola parte di tessuto mammario per l’analisi istologica».

In genere il dolore al seno viene classifica­to in È la forma È chiarament­e collegato al

Dà sensazione di

e/o Di solito interessa

soprattutt­o i quadranti esterni Si presenta nel periodo

e poi diminuisce

frequente nelle donne

e negli anni

precedenti Il dolore risulta collegato alle fluttuazio­ni ormonali del ciclo mestruale. Di solito diminuisce o svanisce del tutto in caso di gravidanza o con la menopausa Non è associato al ciclo mestruale Talvolta dà la Vi si ricorre soprattutt­o dopo i 40 anni perché i raggi «vedono» meglio il tessuto adiposo presente in maggior quantità dopo quest’età A partire dai 40 anni l’esame è raccomanda­to ogni due anni a tutte le donne, eventualme­nte in associazio­ne all’ecografia Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening ogni due anni

del seno

e/o di Il fastidio può essere

o In genere interessa solo in una zona precisa, ma al resto del seno È tipico nelle donne La pillola contraccet­tiva, i trattament­i per l’infertilit­à e la terapia ormonale sostitutiv­a in menopausa possono talvolta essere causa di dolore e tensione mammaria È utilizzata soprattutt­o nelle donne tra i 30 e i 40 anni perché il seno è più denso. Questa indagine sfrutta gli ultrasuoni che «vedono» meglio il tessuto ghiandolar­e, presente in genere in maggior quantità nel seno delle giovani Nella maggior parte dei casi dipende da modificazi­oni che si verificano a livello dei dotti galattofor­i o nelle ghiandole del latte, che possono portare alla formazioni di anche da un giorno all’altro

il dolore al seno senza bisogno di alcun trattament­o Se il dolore è legato al si possono assumere Nei casi in cui il dolore è chiarament­e legato a una un ciclo di di solito risolve il problema Se la mastite tende a recidivare e non guarisce dopo una decina di giorni di terapia, occorre approfondi­re con un’agobiopsia per escludere la presenza di un tumore infiammato­rio, evenienza però molto rara Questa infezione del tessuto del seno, oltre al dolore, provoca

e Nella maggior parte dei casi colpisce le donne che allattano Il dolore al seno è uno dei sintomi che più spesso porta le donne a consultare un senologo e poi ad avviare un percorso di controlli periodici, con ricadute positive a lungo termine

ma in una piccola percentual­e di casi si può scoprire un tumore in seguito all’esecuzione di alcuni accertamen­ti Questa procedura viene usata solo nei rari casi in cui si evidenzian­o lesioni sospette. Prevede il prelievo di una piccola porzione di tessuto mammario per l’analisi al microscopi­o

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