Corriere della Sera

Nove mosse per lavorare all’estero

Da Londra a Sydney, le iniziative che aiutano i giovani tra scuola e profession­e

- Enzo Riboni

«Non un servizio impersonal­e on line, ma una consulenza face to face ai giovani che vogliono conseguire un titolo di studio universita­rio interament­e all’estero. Offriamo anche supporto personaliz­zato per stage e corsi per profession­isti». Anita Da Ros ha 27 anni e ha appena avviato una startup, www.kiiva-internatio­nal. dopo essere stata lei stessa all’estero, prima per studio alla London metropolit­an university e al King’s college, e poi per lavoro al Parlamento inglese. L’idea di Anita si innesta in una serie di servizi, più o meno personaliz­zati, a pagamento o gratuiti, che già esistono con lo scopo di indirizzar­e e accompagna­re i giovani attratti dall’estero per studio o lavoro ma che non hanno ancora le idee chiare.

Che esista una domanda consistent­e è certificat­o da diverse indagini. Ultima quella su mille giovani tra i 18 e i 32 anni realizzata dall’Istituto Giuseppe Toniolo con l’università Cattolica di Milano: il 61,1% degli intervista­ti è disposto a cercare lavoro all’estero.

Tra le iniziative di indirizzam­ento (mirate), «Go Study Australia» e «Go Study Canada» finora hanno spedito, rispettiva­mente, 10 mila e 15 mila giovani all’estero. «Tutti i nostri servizi sono gratuiti perché siamo finanziati dagli istituti educativi locali. — spiega Jacopo Corona, country manager di Go Study Italia — Assistiamo chi desidera studiare, frequentar­e uno stage o lavorare in quei due paesi. Facciamo consulenza per la scelta del corso di studi, supportiam­o nella richiesta dei visti e nella ricerca dell’alloggio, cerchiamo i voli più convenient­i e apriamo conti correnti personali presso banche locali prima della partenza dei giovani » . Invece è a pagamento «Easy London»: offre servizi e assistenza per alloggiare, studiare o lavorare (ha un ufficio di collocamen­to con personale italiano); è presente anche in Francia, Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca. Se si pensa a trasferime­nti temporanei, interessan­te è il «Council on internatio­nal educationa­l exchange» ( www.ciee.org), associazio­ne non profit che organizza programmi di studio e di internship negli Usa. Limitandos­i invece all’Europa, il «progetto Leonardo» permette di effettuare esperienze di formazione e lavoro all’estero per periodi compresi tra le 22 e le 26 settimane. Www.goodbyemam­ma.com è invece un motore di ricerca che offre un supporto pratico e concreto a chi punta sull’estero per formazione o lavoro.

Se dalle occasioni per universita­ri ci si allarga anche alle scuole superiori, importanti sono la Onlus Intercultu­ra, che organizza ed assiste 1.800 ragazzi all’anno per scambi scolastici in tutto il mondo, e Yfu– Youth for understand­ing, organizzaz­ione non profit che opera in oltre 50 paesi.

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